CULTURA. EDITORIA. PREMIO NAPOLI 2020: VINCONO SCEGO, SISTO E GIARTOSIO. PER CIRUZZI “LA CULTURA RAFFORZA SISTEMA IMMUNITARIO DELLA COMUNITA”

Annunciati ieri i vincitori delle tre sezioni: Igiaba Scego con “La linea del colore” per la sezione Narrativa, Davide Sisto con “Ricordati di me” per la Saggistica e Tommaso Giartosio con “Come sarei felice” per la Poesia

Sono stati proclamati il 22 dicembre, con una finale inedita, in diretta streaming, i vincitori della 66° edizione dell’evento letterario Premio Napoli, lo storico riconoscimento alla letteratura italiana.
Il Premio Napoli 2020, nonostante le difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria, conferma ancora una volta lo spirito colto e al contempo popolare dell’iniziativa: a più di mille e quattrocento ‘giudici lettori’, infatti, è stato affidato il compito di decretare i vincitori, a partire dalle terne finaliste selezionate dalla giuria tecnica, presieduta dall’avvocato Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli.

A contendersi il Premio del 2020 erano otto finalisti (uno dei finalisti della sezione Poesia, Cesare Viviani, ha ritirato la propria candidatura per motivi personali) scelti tra 101 candidature pervenute.

Per la sezione Narrativa, il premio è stato assegnato a Igiaba Scego con “La linea del colore” (Bompiani). Nella stessa categoria erano candidati Valeria Parrella con “Almarina” (Einaudi) e Remo Rapino con “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (Minimum Fax).

Per la sezione Saggistica, il più votato dai ‘giudici lettori’ è stato Davide Sisto con “Ricordati di me” (Bollati Boringhieri). Gli altri candidati erano Sarah Gainsforth con “Airbnb città merce” (DeriveApprodi) e Luciano Mecacci con “Besprizornye” (Adelphi).

Per la sezione Poesia ha vinto Tommaso Giartosio con “Come sarei felice” (Einaudi). Finalista nella stessa sezione era Igor Esposito con “La memoria gatta” (MagMata).

“La proclamazione dei vincitori – ha affermato il presidente della Fondazione Premio Napoli, Ciruzzi – rappresenta comunque un appuntamento festoso per la cultura e per l’editoria, soprattutto nel difficile momento che stiamo vivendo. Considero, infatti, la diffusione della lettura e della cultura in genere – teatro, cinema, musica, arti figurative – un presidio sanitario dove si rafforza il sistema immunitario di una comunità: educarsi a distinguere l’orrido dal bello è un processo che contribuisce a rimuovere le diseguaglianze sociali ed a rendere i cittadini più consapevoli delle loro opzioni”.

(RoPag)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *