IN MORTE DI PAOLO ROSSI, OVVERO IL POTERE DELLA CULTURA POP

A pochi giorni dalla morte di Paolo Rossi mi preme scriverci su qualcosa che in realtà penso da tanti anni.
Quale fu’ ,a mio modo di vedere, la grande portata di quella vittoria e perché deve dirsi fondamentale, in quei mondiali di calcio del 1982 in Spagna?
Una soprattutto: quella di aver riscattato l’immagine macchiettistica che il mondo aveva della nostra nazione.
Quella nazionale di calcio affrontò il campionato del mondo piena zeppa di insicurezza. Nessuno credeva in quell’impresa, nonostante quattro anni prima in Argentina non si fece affatto una brutta figura, tutt’altro.
Ma era ancora l’Italietta fatta di poco, senza vessilli da sventolare con orgoglio, nota al mondo soprattutto per fantomatiche e notevoli capacità amorose vantate dai propri maschi aitanti.
L’Italia dei cuochi con le macchie di sugo sulla pettorina, quella della calca ammassata sulle spiagge e nelle vie del sud.
Quella dei panni appesi alle finestre e nelle vie, quella della gelosia d’amore e quella degli sportivi che al massimo vincevano tre ori alle olimpiadi, quasi sempre nelle stesse discipline.
Quella percepita ancora colorata dai “sciuscià” e dai “paisà”, quella che nei consolati e nelle ambasciate straniere veniva consigliata con prudenza a chi faceva richiesta di passaporto per venire a visitarci.
L’eredità pesante che ci trascinavamo addosso non sembrava avere fine ma venne Paolo Rossi e con sei gol, insieme a quelli di tutti gli altri, fece il miracolo.
Dopo la vittoria e che vittoria di quella squadra, vennero Versace ed Armani e tutta la moda italiana fece banco su tutti i mercati , venne e vinse la grande cucina italiana nel mondo che uscì dalle trattorie e dai
ghetti di immigrazione ed entrò in pompa magna nei grandi alberghi e nei ristoranti delle grandi vie del mondo.
La moda, i gioielli, l’automobile, il design, il mobilio e la nostra intera nazione divennero un brand che
ancora resiste e guadagna quote di mercato .
La case e gli uffici del mondo vollero marmi italiani , firme italiane, stile italiano.
Prima avevamo solo la Ferrari , il Martini e il Cinzano e dopo abbiamo piazzato il Brunello di Montalcino, il Barolo, il Barbaresco, per non parlare del Prosecco e della Grappa.
Salumi , insaccati , salagioni , conserve e grandi formaggi italiani divennero l’ambizione del gastronomo di ogni paese della terra.
La pizza diventò un piatto mondiale.
Ecco, in semplici righe, cosa face Paolo Rossi con i suoi gol in quel magnifico mondiale.
Funzionò come leva popolare per dare il la , lo starter del Made in Italy e della successiva Italian Way of Life.
Nel 1986 sono arrivato negli Stati Uniti perché invitato come chef Italiano, con tutti gli onori.
Non sarebbe stato possibile senza Paolo Rossi e tutti gli altri, al massimo avrei potuto essere invitato da uno zio che aveva una trattoria a Little Italy.
Grazie a Pablito e tutta quella compagine di ragazzi quasi smunti ai quali anche le magliette andavano larghe , piccoli grandi atleti e ragazzi semplici che fecero l’impresa più significativa per i tanti ,tanti, tanti,
immigrati italiani nel mondo.
Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acli Terra di Latina

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