AGRICOLTURA, PROCACCINI (FDI): “CERTEZZE PER LE NOSTRE AZIENDE E SOSTEGNO ALLA VITICOLTURA”
15 DICEMBRE – “L’estensione per altri due anni del periodo transitorio della Politica agricola comunitaria rappresenta un risultato molto importante per il settore agricolo italiano. La proroga dell’attuale PAC permette ai nostri agricoltori di avere certezze e il tempo necessario per programmare le attività e gli investimenti. Al contempo, per il settore vitivinicolo la proroga fino al 2025 dei diritti di impianto riconvertiti in autorizzazioni consente a questo fondamentale settore produttivo di salvaguardare le coltivazioni. Sono provvedimenti che vanno nella direzione che ho proposto nei mesi scorsi, insieme al gruppo di FDI- ECR, attraverso appositi emendamenti e per questo voterò a favore del regolamento presentato oggi in Parlamento che recepisce le istanze da me avanzate”.
E’ quanto dichiara l’europarlamentare di FDI, Nicola Procaccini, componente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, circa la conclusione delle trattative sulla PAC tra Consiglio, Commissione e Parlamento UE.
“L’estensione del periodo transitorio per due anni consente alle nostre aziende e all’intero settore agroalimentare di poter affrontare con maggiore serenità le problematiche, per programmare gli investimenti e usufruire dei diversi programmi operativi di sostegno, come per la produzione di olio di oliva e l’apicoltura, e degli strumenti per la gestione dei rischi legati al clima.
Ai viticoltori è garantito più tempo per adeguarsi alla normativa sulle autorizzazioni, permettendo di ritardare la conversione dei diritti d’impianto in possesso fino al 31 dicembre 2022, ottenendo il tempo necessario per affrontare meglio le conseguenze legate alla crisi COVID-19.
Si tratta di misure importanti per un settore produttivo strategico per il nostro Paese, come il comparto agricolo, che anche in questo periodo crisi sta svolgendo un ruolo fondamentale.
Il prossimo passo è continuare a lavorare alla riforma della Politica agricola europea, che metta i nostri agricoltori nelle condizioni di affrontare le sfide derivanti dalle conseguenze della pandemia e dalla con concorrenza del globalismo commerciale esasperato”, conclude Procaccini.