CORONAVIRUS:D’AMATO PREVEDE CHIUSURE FINO A MARZO,NO COMMERCIANTI E LEGA
La chiusura delle attivita’ commerciali come
ristoranti e bar prorogata fino alla prossima primavera?
Probabile, quasi certa, almeno per l’assessore alla Sanita’ del
Lazio, Alessio D’Amato, che lo mette nero su bianco in una
intervista rilasciata a Il Messaggero: “Ci saranno interventi per
le attivita’ che rimarranno chiuse, come le palestre il mondo
della cultura, il commercio ambulante dei mercati. Nel Lazio siamo
stati prudenti e Roma oggi e’ tra le capitali europee che hanno
sofferto meno grazie al rigore dei comportamenti e anche alle
misure che abbiamo adottato. ora bisogna proseguire”. Una
posizione che ha scatenato molte reazioni all’interno della giunta
regionale, tra le opposizioni e nel mondo del commercio.
I primi a rispondere sono stati gli esercenti di bar e ristoranti
che attraverso Claudio Pica, presidente Fiepet Confesercenti Roma
e Lazio ha annunciato che “il 14 scenderemo in piazza con un
presidio, statico nel rispetto delle norme dei dpcm, anche contro
questa brutta intervista dell’assessore D’Amato, perche’ invece di
rassicurare penalizza il settore, ci vedono come degli untori
quando non ci sono dati statistici che dicono che chi va al
ristorante prende il covid”. Poi e’ stata la volta del
vicepresidente della regione Lazio, Daniele Leodori, spiegare che
“la Regione Lazio non ha previsto nessuna chiusura dei locali fino
a marzo. Stiamo monitorando costantemente i risultati della curva
dei contagi a seguito dell’ultimo Dpcm del Governo in vigore fino
al 15 gennaio 2021 che speriamo siano confortanti. Solo allora
decideremo come intervenire, e non certo autonomamente, ma in
sintonia con le altre Regioni e con il Governo come abbiamo sempre
fatto”.
Un modo per raffreddare la temperatura delle proteste che non e’
bastato alla Lega regionale che parla di funerale del commercio
dopo le parole di D’Amato: “L’assessore alla Sanita’ Alessio
D’Amato, incapace di confrontarsi con le opposizioni, decide
l’ecatombe del commercio con l’obbligo della chiusura dei locali
alle 18 fino alla primavera. I ristoratori e i baristi della
Capitale denunciano finora la perdita di due terzi del fatturato,
il che tradotto: centinaia di milioni di euro. A cui si aggiunge
il resto della categoria delle province di Roma, Latina,
Frosinone, Viterbo e Rieti. Potremmo toccare il miliardo di
mancati incassi o forse di piu’, ma D’Amato promette interventi
per le attivita’ colpite” e sugli aiuti alle attivita’ dicono che:
“Ad oggi sono state garantite le briciole o, peggio ancora, i
ristori non sono stati erogati”.
Annunciando la loro presenza in piazza il 14 gennaio al fianco dei
ristoratori: “Lunedi’ – ha scritto in una nota il consigliere
regionale Daniele Giannini – saremo a fianco di Confesercenti che
scendera’ in piazzia per un presidio statico contro le assurde
dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanita’, Alessio
D’Amato, che vorrebbe protrarre fino a primavera la chiusura
anticipata alle 18 per bar e ristoranti. D’Amato e Zingaretti
escano al piu’ presto dall’equivoco ‘virus con l’orologio’. Se non
e’ pericoloso fino alle 18, non lo e’ nemmeno fino alle 23. Bar e
ristoranti sono in ginocchio e la sinistra, anziche’ andargli in
soccorso, li sta affossando definitivamente”. Nel pomeriggio lo
stesso D’Amato, attraverso una nota, sposta un po’ il tiro ma non
piu’ di tanto: “L’obiettivo e’ quello di raffreddare la curva dei
contagi, la strada e’ ancora lunga”, dice.
“Le valutazioni – sottolinea – vengono fatte ogni settimana
dall’Istituto Superiore di Sanita’ e dal Ministero della Salute
attraverso il monitoraggio dell’RT e di altri parametri. Eventuali
misure riguardo le attivita’ produttive ed economiche sono assunte
dal Governo a livello nazionale sulla base di questi parametri.
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria la strada e’ ancora
lunga e dobbiamo continuare a raffreddare la curva dei contagi se
vogliamo evitare una terza ondata”. ROMA (ITALPRESS)