NICOLA TAVOLETTA: LA RIVOLUZIONE CLAMOROSA
Il 2 dicembre, ma in particolare questa settimana, rappresenta un tempo importante nei Caraibi e nella storia di quelle isole.
In queste date, nel 1956, sbarcò a 2 km dalla Playa Las Coloradas, sud est dell’Isola di Cuba, il Gramna, uno Yacht di 19,2 metri.
Dopo sette giorni di tormentata navigazione sbarcarono 82 uomini del “Movimento 26 Luglio”.
Pensate, dal porto messicano di Tuxpan fino a Cuba, in 20 metri 82 uomini.
Pino, Giuseppe Migliarese, mio Zio, medico come Che Guevara, nacque proprio nel 1956 e quando morì nel 2014 era avvolto nella Bandiera del “Movimento 26 Luglio”. La data della sua morte coincideva con i giorni del sacrificio di 63 di quegli 82 combattenti sbarcati.
Infatti, dopo quei giorni di scontri, rimasero in soli 19 uomini ad organizzare una Rivoluzione che cambiò la storia di una isola grande 110.860 kmq, una Nazione delle dimensioni di un terzo dell’Italia.
Immaginate 19 ragazzi male armati ad affrontare un intero esercito.
Si chiamava “Movimento 26 Luglio”, perché in quella data, nel 1953, con l’assalto alla caserma Moncada iniziò la Rivoluzione.
Evidentemente, per ribaltare in 19 quella situazione, hanno convinto e coinvolto a seguirli un popolo intero per vincere la forza militare di uno Stato, che era anche sostenuto da una Potenza come quella a Stelle e Strisce.
Pino, Giuseppe Migliarese, si recava a Cuba da volontario, per sostenere quel popolo nella umiltà delle attività della vita quotidiana, per aiutare persone che non conosceva, ma che amava perché propri Compagni nella vitalità di una idea.
Ricordiamo che Cuba era sottoposta al duro embargo degli Stati Uniti.
Io vengo da un’altra cultura politica, non sono di sinistra, ma come non posso avere ammirazione per uomini che hanno dato vitalità ad una idea, fosse anche una idea diversa dalla mia?
In questi giorni quegli uomini fecero una impresa straordinaria e la continuarono a fare tutti coloro che nei successivi decenni furono parte di una Rivoluzione ideale permanente.
Hanno realizzato un modello ideale, con dei difetti, ma lo hanno realizzato con una ampia condivisione internazionale fondata appunto sulla idealità.
Epicuro diceva che per essere felici bisogna soddisfare i piaceri naturali e necessari: tra questi vi è sicuramente l’idealita’.
Nicola Tavoletta
Purtroppo non ci sono più in questa amata Italia i Giuseppe Miragliese.
Conosco molti opportunisti che stanno affondando i pochi idealisti che ancora credono nella propria patria, colma di cultura tradizioni e volontari che hanno una visione umana nei confronti degli ultimi. Buon lavoro Nicola, un abbraccio Piero