ANCHE NEL XXI SECOLO I CRISTIANI SONO MARTIRIZZATI
Nell’anno 2000 il Prof. Andrea Riccardi pubblicava un libro, frutto di una documentatissima e originale ricerca. Il titolo dell’opera era:
«Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento».
L’autore nell’introduzione scriveva, tra l’altro:
«Sono entrato nel grande archivio della Commissione Nuovi Martiri, dove sono raccolte lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni, sono arrivate a Roma da ogni parte del mondo. Ho cominciato a sfogliarle. Erano lettere ufficiali di conferenze episcopali di tutto il mondo. Ma anche memorie di semplici religiosi. Leggevo e mi sono appassionato. C’erano migliaia di storie di uomini e di donne contemporanei: cristiani che erano stati uccisi in quanto tali».
La Commissione “Nuovi Martiri” istituita da Giovanni Paolo II, ha ricostruito le storie dei cristiani che nel Novecento hanno pagato con la vita la propria fedeltà al Vangelo. Per il grande Giubileo dell’anno 2000, sono state raccolte oltre 10mila schede di cristiani uccisi per la loro fede. Un patrimonio di umanità, di fede, di una forza insopprimibile, non rinnegata, anche a prezzo della vita!
Dopo il Giubileo, San Giovanni Paolo II volle che la Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, divenisse il luogo Memoriale dei Nuovi Martiri. La proclamazione avvenne con una solenne celebrazione il 12 ottobre 2002. Sull’altare maggiore della Basilica, fu posta una grande icona dedicata ai Testimoni della fede del XX secolo. E, da allora, la Basilica conserva reliquie dei nuovi martiri, donate a perpetua devozione e memoria. Le sei cappelline conservano ognuna le reliquie dei martiri uccisi durante il regime nazista, il regime comunista, quelli uccisi in Europa, in Africa, nelle Americhe, in Africa, in Asia ed in Oceania.
Lo studio di questo lunghissimo martirologio ha portato Andrea Riccardi a contatto con una dimensione ancora poco esplorata della storia del secolo scorso. La morte per fede non è stata una scelta eroica di pochi, ma la realtà di alcune comunità. Una storia molto dolorosa, che ha fatto scendere i credenti contemporanei nuovamente nelle catacombe, dalle quali, alcuni non sono ancora riusciti a riemergere, viste le persecuzioni che ancora oggi patiscono.
San Giovanni Paolo II ha voluto raccogliere tutte le storie di uomini e donne: un enorme patrimonio di testimonianze senza precedenti.
Alcuni anni fa, uno storico parlò del Novecento come di un inferno:
«È stato il secolo dei genocidi, dei campi di sterminio, delle guerre mondiali, e sembra non aver fine».
In effetti, in questi primi venti anni del XXI secolo non sembra essere cambiato molto: anche oggi sentiamo notizie di continue persecuzioni nei diversi continenti. Ci sono cristiani imprigionati, perseguitati, discriminati, torturati ed uccisi, anche se non professavano o convertivano, ma per il loro essere in sé, cristiani.
Nonostante l’enorme lavoro di documentazione e raccolta di testimonianze, è difficile dire quanti siano stati uccisi per fede, nel Novecento. Non sono solo cattolici, ma di tutte le confessioni cristiane.
Forse sono stati tre milioni, o forse di più, se pensiamo che, solo in Russia, sono stati uccisi una cifra che oscilla tra i cinquecentomila, e i due milioni di cristiani. Inoltre, pensiamo a coloro che sono stati martirizzati sotto l’impero ottomano durante la prima guerra mondiale; ai tantissimi missionari morti in terra africana o asiatica, ai cristiani uccisi nei conflitti etnici…
In questo nuovo millennio, la situazione per i cristiani, purtroppo, non è cambiata. Alla schiera di martiri che fino al XX secolo hanno effuso il proprio sangue sulla terra, oggi si aggiungono i nuovi perseguitati per fede. Tanto che Papa Francesco, recentemente, ha affermato che:
«I martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli. Anche oggi la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio».
Papa Francesco, nel corso dello stesso intervento, ha poi detto:
«Oggi, l’80% di tutti gli atti di persecuzione religiosa nel mondo è rivolto contro i cristiani Questo numero fa del cristianesimo la religione più perseguitata del pianeta, tanto che si parla di “guerra globale contro i cristiani”».
Ha aggiunto che le persecuzioni religiose avvengono anche per ragioni lontane dalla fede. Inoltre,
«l’Occidente ha preso lentamente coscienza del martirio dei cristiani nel mondo contemporaneo e questa coscienza fa tuttora fatica ad imporsi. Il martirio ha sempre accompagnato la storia del cristianesimo, ma nel XXI secolo si sta manifestando con un’ampiezza preoccupante».
Ma, non tutti sono costretti ad arrivare al limite estremo dell’effusione del sangue. La Fondazione Pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” ha raccolto anche le storie di circa 300 cristiani che, ogni mese, sono imprigionati a causa della loro fede, perché praticano il culto.
Sono tantissimi i cristiani siriani uccisi, deportati o fuggiti dalle proprie case perdendo tutto, talvolta anche le famiglie. Sono i cristiani copti egiziani; oppure la minoranza cristiana fedele a Roma in Cina, oppure i cristiani indiani e pakistani; i credenti perseguitati in Corea del Nord; ma anche tutti i fedeli vittime di attentati e persecuzioni in Bolivia e in Colombia.
La lista sarebbe lunghissima…
In totale, si conta che siano 300 milioni i cristiani che vivono nei 38 paesi in cui non c’è libertà di professare la propria fede. Tra questi Paesi, in 21 si registrano gravi o estreme violazioni al limite della persecuzione, in 17 vi praticano atti discriminatori.
I Paesi dove la situazione religiosa è difficile, o addirittura peggiorata, sono: Corea del Nord, Arabia Saudita, Nigeria, Afghanistan e Pakistan, Eritrea, India Cina, in un misto di persecuzione, disprezzo ed indifferenza dei governi nei paesi dove la tolleranza non è di casa.
Andrea Riccardi ha saputo distinguere e narrare le diverse storie dei martiri: quelli per carità, come l’esempio di Massimiliano Kolbe, che in campo di concentramento nazista si offrì di morire al posto di un altro prigioniero prescelto, perché padre di famiglia e voleva che si salvasse. Oppure, i martiri per la giustizia: che sono morti per non essersi sottomessi alle mafie, ma che lottavano per la giustizia o per strappare persone dal laccio delle cosche, come p. Pino Puglisi o il giudice Paolo Borsellino.
L’autore ha ricostruito migliaia di storie di donne e uomini che hanno resistito fino al sangue, difendendosi con l’unica “arma” di una fede radicata e semplice, che li ha accompagnati in questa via dolorosa, affrontando la morte, pur di non rinnegare la fede in cui credevano, più della loro stessa vita.
Germano Baldazzi
(foto di copertina: finestra sul mondo di Marco Baldazzi)