COVID. FEDERFARMA: VACCINO SIA OBBLIGATORIO PER CATEGORIE A RISCHIO TOBIA: C’È POCO DA DISCUTERE, NON SFRUTTARLO È UNA FOLLIA
(DIRE) Roma, 24 nov. – Roberto Tobia, segretario nazionale di
Federfarma, e’ stato ospite del programma ‘L’imprenditore e gli
altri’ condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Universita’
Niccolo’ Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sul vaccino anti-covid. “Personalmente faro’ il vaccino- ha
affermato Tobia- Credo che dovrebbe essere obbligatorio per le
categorie a rischio, che lavorano negli ospedali e a contatto con
i malati. Credo che ci sia poco da discutere, soltanto un
negazionista della prima ora puo’ pensare di non sfruttare la
possibilita’ di vaccinarsi contro il covid, mi sembra veramente
una follia. La persona che non si vaccina rappresentera’ un
fattore di rischio per se stesso e per la collettivita’. Con
questa enorme diffusione del virus su tutto il territorio
nazionale, si va raggiungendo piano piano una sorta di immunita’
di gregge, ma serve ancora molto tempo quindi bisogna vaccinarsi,
e’ un grande gesto di civilta’. Il vaccino anti-covid e’ un
vaccino biomolecolare e potrebbe servire per la cura di
tantissime altre malattie, quindi potrebbe rappresentare una
svolta non solo nella lotta al covid, questa e’ una speranza che
abbiamo”. Sulla carenza di bombole di ossigeno negli
ospedali. “E’ un problema serio, soprattutto in questo momento.
Non e’ un problema solo della regione Sicilia. Le farmacie
tracciano la vendita del farmaco ossigeno ai pazienti che ne
hanno bisogno, ma molto spessi questi, un po’ per una questione
culturale un po’ per paura di poterne avere bisogno in futuro, se
la tengono in casa. Tutto questo chiaramente va a togliere una
possibilita’ in piu’ di avere l’ossigeno gassoso in farmacia che
oggi salva una vita umana. Quindi abbiamo lanciato un appello a
tutte le farmacie sul territorio nazionale affinche’ sollecitino
i propri pazienti a riportare in farmacia una bombola che salva
una vita umana”.
Sui tamponi in farmacia. “Solo poche farmacie possono avere
diversi ingressi e locali separati che poi possono essere
sanificati. Non possiamo certamente pensare di fare un’operazione
di questo genere all’interno della farmacia mettendo a
repentaglio i nostri pazienti e il personale. Allora abbiamo
proposto di fare questa attivita’ fuori dalla farmacia, in gazebo
o camper, questo sta gia’ avvenendo in Trentino Alto Adige e nel
Lazio”.
Sulla gestione della sanita’ in mano alle regioni. “Proprio
nel momento dell’emergenza si sono dimostrati tutti i limiti del
titolo V della Costituzione che a mio avviso andrebbe rivisto,
perche’ sui temi fondamentali come la sanita’ ci dovrebbero
essere valenze uguali per tutti i cittadini. Questa esperienza
dovrebbe convincere il legislatore a cambiare”.