Fitness in pinacoteca a Jesi
Fitness in Pinacoteca a Jesi (Ancona) davanti ai capolavori di Lorenzo Lotto con una serie di esercizi ispirati alla posizione e ai movimenti delle opere d’arte presenti a Palazzo Pianetti. Un video, una coreografa ballerina insegnante di storia dell’arte (la giovane Silvia Donati) e quattro giovani del servizio civile in forze presso il museo civico, ed ecco servito lo “stretching ad arte”, ogni lunedì davanti alle opere del grande artista veneto. Un esempio di resilienza ai tempi del Covid, che ha chiuso in tutta Italia i musei, ma non ne spegne le luci.
Così è accaduto a Jesi, con i Musei civici di Palazzo Pianetti diretti da Romina Quarchioni e Simona Cardinali che hanno incaricato i giovani del servizio civile – i Pianetti’s Friends Ilenia Colangelo, Marilda Pugnaloni, Viola Maria Silicati e Tommaso Pugnaloni – di creare per piccoli schermi (quelli dei dispositivi) una serie di appuntamenti fissi e interattivi: dirette guidate, approfondimenti, curiosità, quiz, premi e sfide, ogni settimana sui canali social, “perché i musei non sono luoghi bui e noiosi, ma accoglienti e familiari, pieni di meraviglia e divertimento”.
Pensati per gli under 20, i video raccolgono tanti like di ogni età, e così è stato per il lancio della rubrica “Wake up museum”, per un “risveglio muscolare” e un po’ di sano stretching davanti alle opere d’arte, una rubrica che vedrà la performer Silvia Donati alle prese con i quadri di Lorenzo Lotto e Roberto Rabboni davanti a quelle della galleria di arte contemporanea. Primo appuntamento di buon’ora davanti alla celebre pala del martirio di Santa Lucia, prima della serie di fitness davanti ai quadri del pittore veneto. “Vi è mai capitato di essere catturati da un’opera d’arte perché i personaggi dipinti facevano dei movimenti così particolari da impressionarvi? Sappiate che davanti a questa opera di Lorenzo Lotto potrebbe succedervi”, recita la voce fuori campo che accompagna gli esercizi della performer. Il primo movimento è ispirato alla posa della santa appena convertita alla religione cristiana: davanti al giudice che la condanna al martirio, con il dito alzato, lo sguardo sicuro, senza paura dichiara la sua scelta sapendo che questo significa andare incontro alla morte.
Indici e braccia dunque al cielo, e poi giù, allargare i gomiti con forza, per allenare i bicipiti. Secondo movimento ispirato ai tre soldati che tentano di spostarla, inutilmente: “Riprendendo il soldato – ecco ancora la voce che guida – si piega la gamba sinistra, rimane la destra in tensione, il braccio sinistro rimane davanti e l’altro tira dalla parte opposta come se fosse un arco”. L’uomo che a braccia aperte trattiene la folla accorsa per vedere il fatto miracoloso “ci aiuta compiere un piegamento in avanti inclinando leggermente la testa a destra”. L’ultimo movimento si ispira alla nutrice nera del quadro che cerca di trattenere un bambino, simbolo di innocenza.