PAESAGGIO. M5S LAZIO: CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA NOSTRE PERPLESSITA’ SU PTPR
(DIRE) Roma, 17 nov. – “La notizia che la Corte Costituzionale si
sia espressa contro il Piano Territoriale Paesistico Regionale
del Lazio, non ci giunge inaspettata. Abbiamo fin dal principio
sostenuto l’inopportunita’ da parte della maggioranza presente in
Consiglio regionale di esporsi a contenziosi con l’Organo di
garanzia Costituzionale, quando era evidente, e lo abbiamo
ribadito in piu’ occasioni, che sarebbe bastato il recepimento
dell’accordo con il Mibact per ridurre il tenore della
controversia e restituire il proprio senso sostanziale al PTPR,
vale a dire un atto a tutela del paesaggio e dei beni
archeologici. Purtroppo la Maggioranza consiliare ha preferito
continuare il procedimento, a spregio di ogni responsabilita’
istituzionale, esponendo la Regione al contenzioso e al dispendio
di denaro pubblico per una difesa che ha subito una vera e
propria debacle viste le motivazioni della Corte, col risultato
che ora si torna indietro di tredici anni al piano territoriale
paesistico del 2007 co-pianificato con il Ministero ma soltanto
adottato e non ratificato dal Consiglio, attraverso il quale
sicuramente il territorio ricevera’ maggior tutela”.
Cosi’ in una nota il Gruppo Consiliare M5S alla Regione Lazio.
“Nessuna risposta- afferma la consigliera Gaia Pernarella- e’
mai giunta dalla Giunta Zingaretti alla domanda piu’ volte fatta,
sul perche’ si sia proceduto alla pubblicazione dei vincoli dopo
e non prima della pubblicazione del PTPR, in violazione a quanto
deciso nel mese di agosto 2019 dal Consiglio regionale e
disattendendo i contenuti del successivo accordo con il Mibact e
viene da se’ che la sentenza della Corte Costituzionale parli di
violazione del principio di collaborazione e di co-pianificazione
obbligatoria dei beni paesaggistici previsto dalle norme vigenti”.
“Prima di avviare la discussione in Aula- chiarisce la
Consigliera Valentina Corrado- presentammo una richiesta di
sospensione e di rinvio della discussione sul PTPR
successivamente all’avvenuta pubblicita’ del piano oggetto
dell’intesa con il Mibact sostenendo che l’interruzione di un
procedimento di formazione legislativo concordato con lo Stato
puo’ essere giustificato e compatibile con il dettato
costituzionale esclusivamente se orientato ad assicurare una
tutela maggiore e piu’ stringente per il paesaggio, altrimenti
saremmo in presenza di un comportamento elusivo delle norme poste
a presidio del valore primario e supremo di tutela dell’art. 9
della Costituzione ma la nostra richiesta fu bocciata e oggi
viene ripresa dalla Consulta”.