La grande paura.”Psynsieme”
La grande paura.”Psynsieme” Servizio di Psicologia: dr. Battisti Fabio, Baggiossi Rita, Micoli Alessia, Pansera CristinaUna visione obiettiva dell’essere umano dovrebbe accettare che la paura sia un sentimento legittimo. Nel suo esistere ci consente di tutelare primariamente la nostra integrità, di riconoscere e catalogare le ragioni di rischio permettendo infine un processo di consapevolezza in grado di generare strategie per realizzare strumenti materiali e spirituali di crescita.Un mezzo per sopravvivere che buttato così sembra una gran figata.Certo che quando la paura è viva e motivata non possiamo permetterci, così su due piedi, una sua razionalizzazione e sublimazione in un percorso evolutivo.E’ paura, dobbiamo difenderci!Avvicinandoci alle ragioni del nostro forte timore dobbiamo comunque istintivamente ridiscutere le motivazioni che fino ad un istante prima apparivano solide e incrollabili, o quanto meno molto più stabili di quanto si siano dimostrate.Le certezze, più che crollare, dovrebbero essere oggetto di revisione.Un mondo ipertecnologico, in grado di garantire livelli un tempo impensabili di salute e benessere in realtà non garantisce più entrambe.Pertanto dovremmo iniziare cominciare a focalizzare i fattori di rischio che minacciano la nostra incolumità.Prepariamoci ad analizzarli, sicuramente un esperto ci darà elementi molto utili.Peccato che questo grande progresso metta al confronto non uno, ma una moltitudine di esperti spesso in contraddizione tra loro.La catalogazione tanto sperata inizia a diventare un miraggio.Una possibilità diventa quella di scegliersi uno o più di questi esperti, peccato che spesso la scelta venga condizionata dalle nostre aspettative e opinioni non necessariamente tecniche, con la finalità implicità di trovare corrispondenza ai nostri “pregiudizi”.In maniera non tanto dissimile potremmo diventare noi “esperti”, leggere qualche informazione che piace a noi e collegarla di nuovo con le nostre aspettative. C’è la possibilità che la paura ci abbia bloccato.Com’è possibile che sia così forte da impedirci di agire e anche di…pensare?In fondo abbiamo parlato dei processi che attiva, non delle sue cause. Questa grande paura è infatti accompagnata da un segreto da spoilerare: non ci siamo messi ancora d’accordo su cosa ci sia spaventando e se la paura stessa non sia in realtà una combinazione ad incastro di diverse paure. In attesa di comprendere queste due ragioni dei nostri timori potremmo rallentare la paura attraverso un “atto di fede”: una soluzione al problema esiste, anche se al momento si trova oltre il nostro orizzonte. Un simile pensiero dogmatico non è certo risolutivo, ma permette di accedere con maggior tranquillità a delle informazioni utili da implementare sulla “fede” stessa.Ad esempio mi conviene dare retta a un virologo o un epidemiologo? Chi mi darà le nozioni più sensate? Quanti di noi conoscono la differenza o la maturano ancora prima di aver cercato delle risposte utili a gestire la tensione dovuta a questo virus?Una risposta, per quanto parziale, non eccessivamente scientifica e obiettiva la coviamo da tempo e detterà regole e tempi su chi considereremo più obiettivo.Pertanto sia la paura che le contromisure a questa sono viziate in partenza da convinzioni arbitrarie.A questo punto potremmo pensare di isolare certi contenuti speculari e concentrarci sul problema obiettivo, invece l’idea è di fare esattamente l’opposto e focalizzare gli aspetti soggettivi.Le ragioni sono molteplici: 1)Non siamo virologi, e anche se lo fossimo ci scontreremmo con un collega con opinioni opposte;2)Le paure soggettive, seppur con intensità diverse, le viviamo spesso nella vita quotidiana. Abbiamo pertanto molti indizi su di esse.3)Sono, per assurdo, il problema “vero”, visto che sotanzialmente condizionano la realtà “nuda e cruda” portando le persone a interpretarla diversamente e rendendo molto complicata una soluzione comune. La paura diventa per assurdo una cornice alle nostre idee correnti e di conseguenza è una scelta che compiamo, non senza sofferenza e resistenze interne, molto prima di una pandemia, un lockdown o altro ancora. La “grande paura”, se ci pensiamo bene, non riflette soltanto il timore della malattia, un tracollo economico o il timore di un complotto alle nostre spalle, ma come tutte le possibilità che abbiamo elencato possano interagire in base alla nostra personalità e le convinzioni personali.Pertanto non attendiamoci la risposta definitiva a ciò che attanaglia la tranquillità, semmai confidiamo nella nostra crescita personale nel reinterpretare, ancor prima della paura stessa, il nostro modo di viverla e conviverci.Dr. Fabio Battisti Psicologo Dr. ssa Alessia Micoli Psicologa CriminologaDottore di Ricerca in Medicina Legale e Scienze ForensiEsperta in Psicologia Giuridica e Psicopatologia ForensePerito Autorità Giudiziaria, Tribunali Penali e Civili e Consulente della ProcuraPsicologa “Pool Esperti” delle Procure di: Latina, Tivoli e VelletriDocente Istituto per Ispettori di Polizia di NettunoPsicologa Responsabile centro diurno “La casa della vita” Fondazione Wanda Vecchi onlusPsicologa Sportello “Colmiamo il GAP”, Sez. Ludopatia Fondazione Wanda Vecchi onlusPsicologa N. O. B. Nucleo operativo bullismo e cyberbulismo C. T. S. di LatinaStudio: v. E. Filiberto n 9Latinatel: 0773484628 fax: 0773411480Cellulare: 3351577967pec: alessia.micoli@psypec.it |