Conferenza stampa della Comunità di Sant’Egidio: Diamo voce agli anziani
Venerdì 6 novembre il Prof. Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, nel corso di una conferenza stampa ha dato voce all’appello: Anziani “Mai più soli”, riferendosi agli anziani che, in particolare, quelli ricoverati nei tanti e diversi istituti (RSA, villette private, case di riposo, ecc.), sono completamente isolati da famiglie, amici, parenti e volontari.
È arrivato subito al nocciolo della questione:
“La Comunità di Sant’Egidio è molto preoccupata per ciò che sta accadendo anche in questa seconda ondata della pandemia in tante strutture residenziali dove vivono gli anziani e in generale le persone fragili. C’è un isolamento che tocca la vita di queste persone fragili, ormai da mesi. Ci sono istituti che sono chiusi praticamente dal mese di marzo alle visite di parenti, familiari, volontari”.
Sappiamo che l’isolamento causa una fragilità ulteriore negli anziani perché restano completamente senza riferimenti, con il rischio di un aumento della confusione mentale.
Con delusione, Impagliazzo ha registrato che in estate è stato fatto troppo poco, quasi nulla, perché le strutture si adeguassero per permettere agli anziani di ricevere visite in sicurezza, di avere una compagnia umana di figure a loro prossime.
Ha proseguito:
“Noi sappiamo che nella solitudine si muore, si muore di più, quindi noi chiediamo con forza che si apprestino rapidamente in tutte le strutture in cui vivono gli anziani quei sistemi di protezione che permettano agli anziani di essere visitati o, almeno, di avere un contatto con l’esterno”.
In effetti, il sistema delle videochiamate che s’era ipotizzato per mettere in videocomunicazione gli anziani con l’esterno, non ha funzionato: “è una sorta di fakenews”, ha denunciato il presidente della comunità. Con qualche sporadica eccezione.
“Occorre proteggere gli anziani, non isolarli”,
ha detto con chiarezza, perché l’assenza di comunicazione verso l’esterno ha già portato molti, tra i residenti in case di riposo e RSA, a lasciarsi andare. Infatti,
“troppi anziani hanno sofferto della patologia dell’abbandono, aggravando così le condizioni di salute molto spesso già precarie”.
Liberare gli anziani sciogliendoli dall’isolamento che li separa da troppo tempo con il mondo e questa,
“può essere una occasione da sfruttare per ripensare tutto il sistema di sistema e cura per gli anziani”, ha aggiunto Impagliazzo.
Nella prima fase della pandemia, il 50% delle vittime erano anziani ricoverati (isolati) nelle diverse strutture.
La Comunità di Sant’Egidio a partire da questa grande sofferenza, chiede che si riveda tutto il sistema di assistenza agli anziani. La Comunità da anni si studia un nuovo modello per superare il sistema di istituzionalizzazione, in favore di un sistema di nuove reti familiari, perché c’è un mondo di anziani che vive solo.
Sarebbe auspicabile un passaggio ad un’assistenza domiciliare molto più allargata, sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale. Si stima che le ore di assistenza domiciliare all’anno per anziano bisognoso siano solo 16!
Questo è uno squilibrio impressionante sotto gli occhi di tutti.
Oggi la vera assistenza la fanno le badanti! Allora, iniziamo a stimolare la nascita e il sostegno del co-housing con l’aiuto di una o più badanti; e, ancora, si dia la possibilità agli anziani che sono soli di vivere in piccole strutture, in case famiglia, anche con il sostegno esterno di operatori a loro dedicati.
Il punto centrale da perseguire è la transizione dall’istituzionalizzazione ai servizi su territorio, in quartiere, nel municipio. Si registra una latitanza di servizi sanitari e sociosanitari di prossimità, mentre, invece, occorre realizzare una sanità vicina alla vita degli anziani e alle loro case, con la prossimità di infermieri, medici, assistenti sociali, educatori e fisioterapisti.
Oggi, applichiamo ancora un modello sanitario ottocentesco centrato su ospedali e ricoveri, mentre oggi, la qualità e la lunghezza generale della vita, ci chiedono di applicare un continuum assistenziale, per le esigenze di tutte le età della vita.
Questo è il sistema che la Comunità di Sant’Egidio propone e da incentivare con l’intervento di tutte le istituzioni: lo chiedono tantissimi anziani, ma lo afferma la grande tragedia della pandemia che ha colpito proprio in modo particolare il mondo degli anziani e quelli nelle strutture socio-sanitarie.
Germano Baldazzi