La problematica dell’aumento della presenza di fauna selvatica anche in contesti non consueti è una criticità che si registra sul tutto il territorio nazionale
Per quanto riguarda il cinghiale, le cause sono diverse.Sicuramente l’abbandono delle zone agricole di montagna, a ridosso di zone boscate, territorio maggiormente vocato per la specie, ha favorito la presenza del cinghiale il cinghiale. Altri fattori sono riconducibili alla ricerca di risorse trofiche sia naturali che messe a disposizione dalle attività umane. Il cinghiale è divenuto più confidente e si è rifugiato a ridosso di insediamenti agricoli/pastorali, nonché di insediamenti urbani.Secondo la legge che regola la caccia non sono consentiti interventi di eradicazione della specie ma bensì di mitigazione degli impatti, non sono consentiti peraltro ripopolamenti o foraggiamenti (art. 7 legge 221/2015)A tale proposito la Regione Lazio, applicando quando previsto dall’art. art. 18 della 157/1992 autorizza gli interventi di caccia di selezione proposti dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e dalle aziende faunistiche venatorie inoltre autorizza gli interventi di controllo previsti dall’art. 19 della Legge 157/1992 e dalla legge regionale 17/1995.Inoltre, con delibera 460/ 2018 la Regione Lazio ha regolamentato la caccia di selezione che dà la possibilità di mitigare il problema anche al di fuori della stagione venatoria.Attualmente a seguito del parere fornito dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sono state evase tutte le richieste.Per la particolare situazione creatasi nel comune di Roma, che registra, in ambito urbano, una forte presenza di cinghiali provenienti dalle numerose aree protette, la Regione, la Città metropolitana di Roma Capitale e il comune di Roma Capitale hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per coordinare gli interventi. In ultimo su iniziativa dell’Assessore all’Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, della Regione Lazio è stato proposta in sede di conferenza Stato- regioni una modifica della legge 157/1992 che preveda un allungamento della stagione venatoria per il cinghiale.