Il Campo Largo
Questa, il campo largo, è un’espressione che in politica, e a quanto mi risulta nella sola città di Latina , dovrebbe indicare un’alleanza tra forze non simili ed in genere contrapposte che prima di una determinata esigenza si contrastavano convintamente. Ora il difficile di questa difficile coesione è soprattutto individuare qual è l’esigenza che farebbe intravedere questa possibilità che prima andava esclusa. Non è ancora il caso di parlare di esigenze comuni, visto che le forze che dovrebbero aderire a questa alleanza di comune, al momento, hanno poco. Troppo diversi i modi di intendere la politica e le sue azioni, troppo diversi i riferimenti e troppo diverse le modalità di classificazione dei problemi da affrontare . Quindi meglio trovare una sola esigenza comune che proclamare un fronte di possibili linee di azione convergenti, che è auspicabile e necessario ma allo stato delle cose è un progetto tutto da generare. E l’esigenza , per una parte di questa coalizione per ora virtuale, sembra essere solo una: continuare la prossima legislatura con il sindaco Coletta. Ovvero la figura più divisiva indicata come la più adatta a rappresentare questa difficile coesione. Campo Largo, ho scoperto, è una bella ed importante cittadina brasiliana e si può considerare il Brasile come il paese più eterogeneo del mondo, anche più degli USA. Questa eterogeneità è , per me, una grande qualità, ma ciò che è complesso è condividere e sotto l’egida di chi, questo possibile patrimonio sociale. Un campo largo deve avere comunque dei confini e qualcuno che li decide. Chi disegna , come lo si disegna, il campo largo? Quali sono i tre, o più, lati chiusi che lo compongono, oltre a quello aperto che dovrebbe consentire l’accoglienza delle varie componenti? Ma se ci fosse un “campo largo” queste componenti politiche che lo auspicano come soluzione politica ed il loro attuale rappresentante indicato come futuro candidato sindaco di Latina, Dottore Coletta Damiano, potrebbero sostenere un altro candidato che fosse espressione di forze che di questo “campo largo” ne farebbero parte? Quesito interessante che non si limita solo ai nomi, alla figura di altri candidati: vorrebbe dire che si può sostenere anche una linea politica differenziata o meglio: integrata , rispetto all’attuale amministrazione. Insomma il “campo largo” ha senso è si può cominciare a pensarlo solo se chi ne fa parte, tutte le rappresentanze politiche che dovrebbero realizzarlo, hanno pari dignità . Questa condizione è ineludibile anche se non è detto che sia possibile creare il campo largo, ma lo si può teorizzare solo a partire da questo assunto. Pari dignità che non è acquisita grazie all’appartenenza al “campo largo”, non è una concessione né un effetto della eventuale adesione al progetto. Infatti il “campo largo” vuol dire che deve nascere un insieme politico che è nuovo e diverso rispetto alle forze che lo compongono, un po’ come una molecola è diversa dagli atomi che la compongono. Quindi il primo gradino è già un bell’ostacolo per chi non è disposto a considerarsi alla pari ma ritiene di avere più qualità, o addirittura solo qualità. Se ingessato da condizionalità imprescindibili e da una scala gerarchica aprioristica, pregiudiziale, allora non lo chiamerei “campo largo” ma “grande recinto”: si aprono i cancelli, si fanno entrare i cavalli sciolti e si chiudono i cancelli. Se non si cambia punto di osservazione il “campo largo” più che inclusivo diventa esclusivo ed i valori, che dovrebbero essere il collante comune di questo insieme politico, rischiano di essere distinzioni significative e non di essere alleli dello stesso gene.
Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acli Terra della Provincia di Latina.