LAZIO. LEGA SI RAFFORZA IN CONSIGLIO REGIONALE, CANGEMI VA CON SALVINI. A FINE MESE UFFICIALITÀ DEL PASSAGGIO DEL VICEPRESIDENTE PISANA

(DIRE) Roma, 10 set. – La Lega piazza un altro colpo in Consiglio
regionale. Giuseppe Cangemi, uno dei due vicepresidenti
dell’Aula, passa da Forza Italia (gruppo nel quale era rientrato
di recente, dopo la rottura a inizio legislatura causata
dall’elezione inattesa di Adriano Palozzi a numero due
dell’Assemblea) al partito di Matteo Salvini. L’operazione
dovrebbe essere ufficializzata il 25 settembre, quando Salvini
partecipera’ a Formello a “Itaca 20.20”, una tre giorni che nelle
intenzioni degli organizzatori (tra i quali proprio Cangemi)
sara’ una “officina di idee aperta ad amministratori,
istituzioni, professionisti per un libero confronto”.
   Continua cosi’ l’opera di svuotamento del polo moderato del
centrodestra da parte di Lega e Fratelli d’Italia ai danni di
Forza Italia, che adesso si ritrova con il solo Pino Simeone a
rappresentare il partito di Silvio Berlusconi, dopo che nel 2018
aveva al suo fianco Adriano Palozzi, Antonello Aurigemma, Laura
Cartaginese e Pasquale Ciacciarelli e proprio Cangemi, che adesso
raggiunge nella Lega Ciacciarelli e Cartaginese, mentre Aurugemma
e’ transitato in FdI e Palozzi al Misto dopo avere aderito al
movimento ‘Cambiamo’ del governatore della Liguria, Giovanni Toti.
   La scelta di Cangemi (tra i protagonisti del cosiddetto ‘Patto
d’aula’ insieme all’ex Lega, Enrico Cavallari, che ha permesso
allo Zingaretti bis di andare avanti per alcuni mesi, nonostante
il centrosinistra non avesse la maggioranza) riequilibra anche i
numeri in Aula tra Lega e Fratelli d’Italia, portandoli a 6 a 6.
Un pareggio che rischia di avere delle ripercussioni nell’ufficio
di presidenza della Pisana dove, in seguito al passaggio
dell’ormai ex forzista, la Lega si troverebbe ad avere due
esponenti (Cangemi e Giannini) e Fratelli d’Italia nessuno. Una
partita resa ancora piu’ spinosa dal fatto che il mandato dei
componenti dell’organo non ha una scadenza, a differenza di
quanto avviene con le commissioni che tra un mese saranno
rinnovate e con loro le rispettive presidenze.

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