AMBIENTE. WWF: A ROMA SI DEVE TUTELARE IL SISTEMA ACQUA

(DIRE) Roma, 14 ago. – “L’indispensabilita’ dell’acqua per la
vita del Pianeta. Forse in molti valutano questo elemento solo
nei momenti particolari: nel caso di temporali con alluvioni e
esondazioni di fiumi, oppure nei periodi di siccita’ e totale
assenza di piogge o ancora quando si ha notizia di ghiacciai che
si ritirano e diminuiscono nella massa”. È quanto si legge in una
nota del Wwf Roma.
“Roma Capitale, grazie alla sua conformazione geologica,
favorisce lo sviluppo di aree potenzialmente allagate: cio’ e’
particolarmente vero nelle aree limitrofe alla valle del Tevere,
o in quelle in cui i numerosi depositi di limo e argilla possono
agevolare il ristagno di acqua in superficie, dando cosi’ origine
a pozze d’acqua piu’ o meno temporanee o a prati allagati. In
estrema sintesi- spiega la nota- si possono schematizzare quattro
differenti tipologie di aree umide/ambienti igrofili, presenti
nel territorio dell’area metropolitana di Roma: i tre grandi
fiumi ‘storici’ (Tevere, Aniene, Almone), il reticolo idrografico
secondario (fossi e marrane, ancora con vincolo paesistico), il
reticolo idrografico minore (fossi e marrane, privi di vincolo
paesistico), gli stagni e i piccoli laghi naturali e/o
artificiali (zone umide, allagate perennemente)”.
Secondo il Wwf “le azioni da intraprendere in merito alla
tutela di questi habitat sono differenti, e se le prime due
tipologie hanno un qualche tipo di protezione derivante dalla
normativa, le seconde due sono molto piu’ vulnerabili e a rischio
di trasformazione urbanistica e distruzione (casi esemplari sono
il tombamento e alterazione della morfologia di fondovalle per i
fossi di Tor Carbone e Tre Fontane, in zona Roma sud, o la Cava
Covalca sulla Laurentina)”

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(Fonte foto: twimg.com)

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