RIFIUTI. PIANO LAZIO, SÌ CONSIGLIO: ROMA DOVRÀ AVERE DISCARICHE E TMB

(DIRE) Roma, 5 ago. – Roma dovra’ dotarsi di un numero di
discariche e impianti di trattamento tale da garantire la sua
autosufficienza. Si risolve cosi’, con l’approvazione da parte
del Consiglio regionale di un emendamento dell’assessore
Massimiliano Valeriani, la controversa vicenda dell’inserimento
della Capitale nel perimetro del piu’ vasto ambito territoriale
ottimale della Citta’ Metropolitana dentro il quale chiudere il
proprio ciclo dei rifiuti.
Una “exit strategy” che da una parte formalmente vede Roma
rientrare nello stesso contesto degli altri 120 comuni della ex
provincia ma nella sostanza la Capitale dovra’ compiere le azioni
tipiche di un ambito a se’ stante, cioe’ costruire all’interno
dei suoi confini quegli impianti che al momento non ha
(discariche e tmb) e che da anni la vede esportare i suoi rifiuti
in altri comuni del Lazio. Lo stesso obbligo di autosufficienza
impiantistica varra’ anche per il territorio della Provincia di
Roma (che insieme alla Capitale costituira’ l’Ato Citta’
Metropolitana di Roma Capitale) e per gli altri 4 Ato
individuati, uno per ogni provincia del Lazio (Viterbo, Rieti,
Latina e Frosinone).
“E’ fatto obbligo di realizzare uno o piu’ impianti di
trattamento e una o piu’ discariche sul territorio di Roma
Capitale per rispondere all’autosufficienza di Roma Capitale e
uno o piu’ impianti di trattamento e una o piu’ discariche sul
territorio della Citta’ Metropolitana di Roma Capitale (esclusa
Roma Capitale)- si legge nell’emendamento- per rispondere a una
autosufficienza della Citta’ Metropolitana di Roma Capitale
(esclusa Roma Capitale) sulla base delle omogeneita’ delle
esigenze di trattamento e smaltimento”.
Una volta raggiunta l’autosufficienza sara’ vietato
autorizzare nuovi impianti per scongiurare un ulteriore aggravio
ambientale ed economico, tranne quelli che adotteranno tecnologie
innovative e saranno finalizzati all’economia circolare.                                                              “Non sara’ piu’ possibile scaricare su
comunita’ distanti le timidezze rispetto alla realizzazione di
impianti che servono per gestire i rifiuti in un ambito
prossimita'”, ha detto Valeriani in aula, alla presenza anche del
presidente Zingaretti.
Con questa “mediazione” da una parte la Giunta ha mantenuto
fede all’impegno preso a dicembre con la sindaca Raggi sulla
costituzione di un Ato unico provinciale di Roma, che porto’ il
Campidoglio l’ultimo giorno del 2019 a indicare il sito di Monte
Carnevale per la discarica di Roma, e dall’altra ha calmato le
turbolenze dentro una parte della maggioranza di centrosinistra
che, attraverso gli emendamenti presentati dalla Lista Civica
Zingaretti, Italia Viva e dai consiglieri Pd Forte e La Penna,
chiedeva la costituzione dell’Ato di Roma Capitale o di uno
specifico subAto capitolino.
Spaccatura invece nel Movimento 5 Stelle. Le consigliere
pentastellate Corrado, Pernarella, Blasi e De Vito avevano
presentato un subemendamento finalizzato a rimuovere l’obbligo
per Roma di costruire le discariche e i tmb di cui necessita’ ma
e’ stato bocciato anche con i voti in dissenso di Devid Porrello
e Valerio Novelli.
L’emendamento dell’assessore Valeriani prevede altre tre
novita’ importanti rispetto al passato. Attraverso l’approvazione
di un subemendamento presentato da Fratelli d’Italia e’ stato
stabilito che ogni ambito ottimale non autosufficiente dal punti
di vista degli impianti potra’ usufruire della solidarieta’ degli
altri Ato per al massimo tre anni. Poi, chi portera’ i rifiuti al
di fuori del proprio ambito dovra’ riconoscere un “vantaggio
economico al territorio ricevente correlato a quanto gia’
previsto nel presente piano per Ato diversi, con decorrenza 1
gennaio 2022”.
Infine, entro 4 mesi dalla pubblicazione del piano rifiuti “il
Consiglio regionale dovra’ approvare una legge di definizione,
attivazione e regolazione degli Ato e degli enti di governo”.

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(Fonte foto:media.ecoblog.it)

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