LAZIO. CONSIGLIO REGIONALE, APPROVATI ULTIMI ORDINI GIORNO SU COLLEGATO

(DIRE) Roma, 14 lug. – Il Consiglio regionale del Lazio,
presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha concluso oggi l’esame degli
ordini del giorno relativi alla proposta di legge regionale n.
194 del 31 ottobre 2019, ‘Misure per lo sviluppo economico,
l’attrattivita’ degli investimenti e la semplificazione’ (il
cosiddetto ‘collegato’), approvata nella seduta del 20 febbraio
scorso. Oggi sono stati approvati otto ordini del giorno, che si
aggiungono ai dieci gia’ accolti nella seduta del 26 febbraio
scorso. L’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19 e la
conseguente urgenza di approvare altri provvedimenti avevano
determinato la sospensione e il rinvio della seduta n. 48 del
Consiglio regionale, che oggi ha finalmente concluso i lavori
d’Aula relativi al ‘collegato’ e agli ordini del giorno connessi.
Oggi, dunque, il Consiglio ha esaminato i restanti 15 ordini del
giorno, approvandone otto e respingendone cinque. Due i
provvedimenti ritirati dai proponenti. Tra gli otto ordini del
giorno approvati, uno a prima firma di Roberta Lombardi (M5s),
sottoscritto da altri consiglieri e illustrato in Aula da Marta
Bonafoni (Lista civica Zingaretti), impegna la Giunta ad avviare
un’interlocuzione diretta con il Governo per riformare il decreto
legge 28 marzo 2014, n. 47 (‘Misure urgenti per l’emergenza
abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015′),
convertito con la legge 23 maggio 2014, n. 80, “in particolare
abrogando il famigerato articolo 5, nelle sue parti in cui e’
negato il diritto/dovere alla residenza e all’allacciamento alle
utenze dei pubblici servizi a coloro che per necessita’ hanno
dovuto occupare un alloggio pubblico per vedere risolta la
propria condizione abitativa di emergenza”. Tre sono stati invece gli ordini del
giorno approvati su proposta della consigliera Silvia Blasi
(M5s): il primo chiede alla Giunta di porre in essere iniziative
per il “celere avviamento delle procedure straordinarie e
ordinarie di messa in sicurezza del fiume Mignone”; il secondo
impegna la Giunta a individuare gli ambiti di bacino idrografico
previsti dalla legge regionale 5/2014 (‘Tutela, governo e
gestione pubblica delle acque’) e ad “avviare un confronto con il
Forum italiano dei movimenti per l’acqua e con i Comitati per
l’acqua pubblica”; infine, il terzo ordine del giorno di Blasi
impegna la Giunta a predisporre “iniziative per la valorizzazione
del patrimonio storico-architettonico e di archeologia
industriale della Salina di Tarquinia”. Approvato anche un altro
ordine del giorno presentato da Roberta Lombardi e illustrato in
Aula da Valentina Corrado (M5s), che impegna la Giunta “a dare
piena attuazione entro il 2020 all’ordine del giorno n. 241,
concernente l’istituzione del ‘Fondo rotativo per il reddito
energetico’, approvato dal Consiglio regionale nella seduta n. 19
dell’11 gennaio 2019, individuando le indispensabili risorse per
la sua implementazione e aggiornando il ‘Piano energetico
regionale’ (P.E.R. Lazio)”. Il Consiglio ha approvato poi
l’ordine del giorno presentato da Giancarlo Righini e
Massimiliano Maselli (Fratelli d’Italia) che impegna la Giunta
“ad intervenire presso la Asl Rm 5 per dare impulso, senza
ulteriore indugio, al completamento della Casa della Salute
presso l’ex Ospedale San Salvatore di Palombara Sabina”.
Due, infine, gli ordini del giorno approvati su proposta di
Devid Porrello (M5s): il primo- sottoscritto anche da Marietta
Tidei (gruppo Misto) e Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti-
impegna presidente e Giunta ad attivarsi per modificare la legge
regionale 8/1986 al fine di restituire agli uffici regionali la
competenza sulla nomina dei periti demaniali incaricati della
ricerca storico-giuridica sulle terre di uso civico e ad
attivarsi anche, piu’ in generale, per un riordino della materia
degli usi civici “che consenta finalmente di superare il blocco
del mercato immobiliare in alcuni territori”, dovuto
all’incertezza giuridica; il secondo ordine del giorno approvato
su proposta di Porrello, invece, chiede alla Giunta di verificare
la reale accessibilita’ delle stazioni alle persone con
disabilita’ o a ridotta mobilita’ (Prm), “con particolare
riguardo alla stazione di Civitavecchia”.

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