Fase 3: Coldiretti, 9 italiani su 10 sognano figli in agricolonie

(AGI) – Roma, 14 lug. – Quasi 9 italiani su 10 (89%) sognano
l’agricolonia per i propri figli con un gradimento in crescita
nel 2020 per un servizio fondamentale per le famiglie in un
paese come l’Italia dove il 75% dei bambini non ha un posto al
nido. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati
Fondazione Univerde e Istat in riferimento alla presentazione
del primo rapporto Coldiretti dedicato a ‘La vera agricoltura
sociale fa bene all’Italia’ presentato a Roma alla presenza
della ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, e
del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
In Italia secondo l’Istat l’offerta di servizi educativi per
l’infanzia esclude 3 famiglie su 4 (75,3%) del bacino potenziale
di utenza con insostenibili difficolta’ per i genitori per
incompatibilita’ fra gli impegni di lavoro e le esigenze di cura
dei figli, per l’assenza di parenti di supporto e per l’elevata
incidenza dei costi di assistenza. Una situazione aggravatasi
con il lockdown e la chiusura delle scuole causati dalla
pandemia che hanno provocato in molti mamme e papa’ il
cosiddetto ‘parental burnout’, uno stato di esaurimento
psicofisico legato all’impossibilita’ di conciliare i tempi
dello smart working lavoro con quelli delle esigenze educative
dei bambini.
Una soluzione in tal senso viene, spiega Coldiretti, dalle
fattorie didattiche nate nelle campagne italiane che possono
accogliere durante l’estate i bambini in sicurezza con attivita’
ricreative ed educative a contatto con la natura, magari
usufruendo del bonus baby sitter.
In questo contesto, con famiglie che hanno bisogni e problemi sempre piu’ diversificati – sottolinea Coldiretti – il nuovo welfare offerto dalle fattorie sociali
lungo tutta la penisola rappresenta una boccata di ossigeno per
tanti italiani ma anche per il sistema dei servizi pubblici
messo sotto pressione dalla pandemia, oltre ad offrire garanzie
di sicurezza poiche’ all’aria aperta e’ piu’ facile il rispetto
del distanziamento e minori sono i rischi di contagio. Per
sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilita’
intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato
percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo
opportunita’ che in molte aree non sarebbe possibile offrire.
Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo
diverso, piu’ gratificante e piu’ sicuro di vivere la vecchiaia
rispetto al modello delle case di riposo, che con la pandemia
hanno pagato un prezzo altissimo in termine di vite. Gli anziani
ospiti degli ‘agriospizi’, residenze rurali, passano la giornata
all’aria aperta dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina,
ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle
escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e
il mantenimento di una buona condizione psicofisica, nel
rispetto delle misure sul distanziamento sociale.
Importante ai tempi della crisi da coronavirus anche l’impegno
portato avanti dalla fattorie sociali nel campo occupazionale –
prosegue Coldiretti – aiutando persone emarginate in difficolta’
a reinserirsi nel mondo del lavoro, dai disabili psichici e
fisici agli ex detenuti, dai disoccupati di lunga durata agli ex
tossicodipendenti, dalle donne finite schiave di organizzazioni
criminali e costrette a prostituirsi fino agli immigrati e ai
rifugiati politici. Opportunita’ che si concretizzano attraverso
corsi di formazione per l’apprendimento di nuovi mestieri o
addirittura nell’impiego diretto nelle stesse aziende agricole.
“Con i gravissimi danni che l’emergenza sanitaria ha inferto al
tessuto sociale del Paese l’agricoltura sociale rappresenta oggi
un’opportunita’ per contribuire ad evitare le tensioni
pronosticate con l’acuirsi della crisi in autunno” ha sostiene
il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare
che “il welfare rurale rappresenta oggi la punta piu’ avanzata
della svolta multifunzionale che ha rivoluzionato l’agricoltura
italiana”.

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(Fonte foto:aldi.it)

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