LAVORO: CALDERONE, CIG? SISTEMA NON FUNZIONAVA DA PRIMA, ORA LAVORATORI A SECCO

Roma, 10 lug. (Adnkronos) – Procedure più lunghe e farraginose per
accedere alla cassa integrazione. Così il sistema dei professionisti
che supporta le imprese nelle richieste degli ammortizzatori rischia
di andare in panne. E soprattutto mette seriamente a rischio l’arrivo
dei sostegni ai lavoratori. Commenta così con “Il Tempo”, Marina
Calderone, Presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei
consulenti del lavoro, le possibili complicazioni, se non si
interviene immediatamente, introdotte dalla norma con la quale il
governo ha allungato il periodo della Cassa integrazione con causale
½Covid» aggiungendo cinque settimane alle nove iniziali. “In una nota dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro del 6 luglio è stato specificato all’Inps che l’accesso “a scaglioni” ai vari periodi di ammortizzatore sociale riconosciuti dalla legislazione
di emergenza deve avere istanze separate da parte del datore di
lavoro. Anche quando si vuol usufruire dell’intero periodo senza
soluzione di continuità” dice Calderone spiegando i contenuti della
lettera al Ministro del lavoro Nunzia Catalfo per lamentare alcuni
problemi procedurali. Tutto ciò, aggiunge, comporta che “vi è una rigidità applicativa che
si somma a quella della norma, la cui previsione dell’accesso ½a
scaglioni» ai vari periodi di ammortizzatore sociale riconosciuti
dalla legislazione di emergenza rappresenta una farraginosità. Capiamo
che il Mef abbia la necessità di monitorare il tiraggio di questi
ammortizzatori sociali ma ciò non può appesantire i professionisti e
allungare le procedure”. Per la presidente del consiglio nazionale dell’ordine
dei consulenti del lavoro, dover fare una doppia domanda comporta
“intanto duplicare gli adempimenti formali, con speculare duplicazione
degli incombenti per i datori di lavoro ed i professionisti che li
assistono. Poi duplicare la verifica di termini, dei controlli e delle
attività degli uffici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.
Infine, aumentare, di fatto, i tempi e il rischio di ritardi. Si
tratterebbe di un grave appesantimento della procedura, con
ripercussioni in termini di efficacia”. Al ministro, riferisce infine Calderone, è stato chiesto “di correggere le indicazioni all’Inps, intervenendo anche con la
Ragioneria dello Stato, e quindi di prevedere con apposito
provvedimento una sola istanza di accesso agli ammortizzatori con
causale Covid per l’intero periodo oggetto di tutela. Ne beneficerebbe
tutta la procedura amministrativa e i lavoratori riceverebbero prima i
sussidi degli ammortizzatori sociali”.

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(Fonte foto:lavoroediritti.com)

 

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