OLIO: DAVID GRANIERI RICONFERMATO PRESIDENTE UNAPROL

Roma, 2 lug. (Adnkronos/Labitalia) – Questa mattina, a Roma,
l’assemblea dei soci ha rieletto all’unanimità David Granieri alla
presidenza di Unaprol – Consorzio olivicolo italiano. Nel corso
dell’assemblea, è stato rinnovato anche il consiglio di
amministrazione del Consorzio. Granieri, classe 1978, imprenditore
agricolo, ricopre la carica di presidente di Unaprol dal 2014 ed è
attualmente vicepresidente nazionale e presidente della Federazione
regionale Lazio di Coldiretti.

Unaprol riunisce oggi 56 organizzazioni di produttori attive in tutte
le regioni olivicole italiane e rappresenta oltre il 60% del settore
nel Paese. Le imprese coinvolte nelle sue attività sono oltre 270
mila, per un totale di oltre 300mila ettari in produzione di oli extra
vergine di oliva ed olive da tavola di qualità. Da sempre impegnato in
numerosi progetti realizzati con il sostegno dell’Unione europea, il
Consorzio opera inoltre per il miglioramento ambientale dei sistemi di
coltivazione e produzione, per il miglioramento della qualità
dell’olio evo e per la diffusione della cultura dell’olio e delle
olive da tavola.

”Ringrazio di cuore – dichiara Granieri – tutti i soci di Unaprol per
la riconfermata fiducia. Oggi più che mai abbiamo di fronte a noi un
grandissimo lavoro da fare per rilanciare l’olivicoltura italiana.
Stimiamo che l’emergenza coronavirus abbia provocato al settore
perdite per 2 miliardi di euro a causa della chiusura forzata e della
difficile ripartenza di bar, ristoranti e agriturismi, degli ostacoli
alle esportazioni e dell’azzeramento delle presenze turistiche. Al
tempo stesso, i prezzi pagati ai produttori sono crollati del 44%, i
valori più bassi mai registrati dal 2014 e questo a causa dalla
presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio spagnolo
delle campagne precedenti, spesso spacciato come italiano a causa
della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio. Il risultato?
Gravissimi danni economici e d’immagine per i produttori italiani”.

“Abbiamo richiesto l’attivazione di strumenti
innovativi – prosegue – a favore del comparto olivicolo e siamo a
fianco di Coldiretti con un pacchetto di misure straordinarie a
sostegno delle imprese agricole e dei frantoi che operano in filiera
corta, quelle oggi maggiormente a rischio, con lo sblocco immediato
delle risorse già stanziate per l’ammodernamento della filiera
olivicola. Ma la liquidità non basta. Occorrono meccanismi di
flessibilità, sostegno massiccio alle esportazioni e un piano
straordinario di comunicazione sull’olio che è da sempre un simbolo
trainante di tutto l’agroalimentare made in Italy. Gli oli di oliva
non sono tutti uguali, fra le sfide che ci attendono c’è quella di
insegnare ai consumatori a riconoscere e scegliere la qualità e
supportare sempre le imprese che la perseguono”.

“Pretenderemo una revisione della classificazione degli oli –
sottolinea -che preveda maglie più strette e garantisca la definizione
di ‘extra vergine’ solo agli oli di oliva di qualità: non possiamo
competere su un mercato falsato, anche se questo dovesse comportare
per il nostro Paese scelte durissime, come l’uscita dal Coi.
Fondamentale sarà il nostro rapporto diretto con i consumatori, anche
al fine di diffondere e promuovere la cultura dell’olio in
collaborazione con Evoo School Italia: la giusta percezione della
qualità diventa mercato”.

“Potenzieremo e daremo più strumenti operativi alle tante strutture
territoriali associate e lavoreremo per influenzare positivamente i
mercati a favore delle imprese olivicole italiane, mediante la
richiesta di adottare meccanismi come il pegno rotativo e il
potenziamento degli stoccaggi”, conclude.

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(fonte foto: lavorolazio.com)

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