“LA VIOLENZA E’ L’ULTIMO RIFUGIO DEGLI INCAPACI” (ISAAC ASIMOV).

Durante questi anni i nostri interventi, e le campagne di sensibilizzazione, unitamente alle Autorità Giudiziarie e professionisti esperti, sono diventati dei veri e propri “safe moments” (momenti sicuri) ove ragazzi e ragazze, docenti e genitori sentono di poter esprimere le loro emozioni.
Sentono di poter intraprendere un importante percorso di formazione e apprendimento, di importante approfondimento, rispetto alle tematiche che riguardano il Cyberbullismo e i Diritti Umani.
Quando intraprendiamo lezioni dedicate al Cyberbullismo ci addentriamo in quella che viene considerata una vera e propria lesione dei Diritti Umani, così come il Bullismo.
Attraverso le nostre lezioni emergono molteplici violazioni dei diritti dato che chi riceve tali azioni riceve anche una profonda lesione della propria dignità.
L’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, afferma che tutti gli esseri umani devono poter usufruire dei Diritti e delle Libertà enunciati nella Dichiarazione stessa: “senza alcuna distinzione per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica, o di altro genere, di origine Nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita oppure di altra condizione”.
Difatti giova ricordare che la piena possibilità di godere dei propri diritti, senza discriminazioni, è uno dei principi fondamentali alla base del Diritto Internazionale.
Lo si ritrova anche in quasi tutti i più importanti strumenti giuridici in materia di Diritti Umani.
Grazie agli incontri dedicati nelle scuole alunni ed alunne propongono, attraverso l’utilizzo di metodologie partecipative, spunti mirati al contrasto e alla prevenzione di fenomeni di pregiudizio e di discriminazione.
Le scuole “Amiche dei Diritti”, in tutta la nostra Provincia di Latina, sono numerosissime e sono in atto definizioni di progetti volti al miglioramento scolastico, rendendolo sempre più rispettoso dei Diritti che coinvolgono i minori d’età ed il corpo docente.
Gli insegnanti, infatti, sono sempre in prima linea nel dover, in primis, affrontare situazioni di Bullismo e Cyberbullismo.
Anche la Commissione preposta, da diversi anni oramai, presta massima attenzione a queste condotte.
Tanto da aver avviato un’indagine conoscitiva del problema in collaborazione con il Garante Infanzia e Adolescenza, la Polizia Postale, Save The Children, Safer Internet Center (SID) e MIUR.
Una vera e propria Rete in linea soprattutto con le Direttive della Commissione Europea e ONU.
Le Istituzioni Scolastiche hanno attivato la diffusione dei principi educativi e competenze comportamentali, apportando contributi essenziali nei casi di criticità che si sono presentati.
Le indagini statistiche effettuate dallo Sportello Istituzionale Territoriale Ascolto Minori e Famiglie del Garante Infanzia e Adolescenza del Lazio insieme a professionisti qualificati e alle Autorità preposte, hanno fatto emergere percentuali allarmanti.
Un minore su due sarebbe oggetto di vessazioni on-line.
Svariate sono le tipologie di Cyberbullismo dovute ai diversi, ma specifici, comportamenti adottati dai Cyberbulli.
Citiamo solo alcune delle molteplici terminologie linguistiche, conosciute da pochissimi Esperti, che rileviamo nelle segnalazioni in carico e che definiscono in maniera esaustiva il tipo di azione:
– Flaming: derivazione del termine inglese “flame” che significa fiamma. Consiste nell’invio di messaggi violenti, volgari, provocatori e offensivi. Essi contengono insulti tesi a generare battaglie verbali sui Social Network.
– Exclusion: (esclusione) e consiste nell’escludere intenzionalmente un utente da un gruppo costituito in Rete con l’obiettivo di provocargli un sentimento di emarginazione.
– Cyberstalking: ovvero la Cyber persecuzione o ancora stalking on-line, che mette in atto molestie, minacce, ripetute denigrazioni. Lo scopo è quello di incutere paura e terrore nella vittima che arriva a temere anche per la propria incolumità fisica.
– Sexting: termine che deriva dalla fusione delle parole inglesi “sex”, sesso, e “texting”, inviare messaggi elettronici. Consiste nell’invio di messaggi, video e foto, a sfondo sessuale che vengono divulgati tramite Internet e cellulari.
– Doxxing: il termine nasce da una contrazione del termine linguistico inglese “documents” ovvero documenti. Si tratta della diffusione pubblica di informazioni personali private, oppure di altri dati sensibili della vittima, attraverso il Web. Questa condotta pone in essere un grave atto lesivo della Privacy.
Il continuo assistere ad episodi di Bullismo Elettronico sta rafforzando la logica sociale di indifferenza.
Sta alimentando sempre più una scarsa empatia, conducendo i minori d’età a sminuire il problema e, talvolta, a negarlo.

Dott.ssa Monica Sansoni
Criminologa e Criminalista Linguistica Forense.
Associata ANCRIM MILANO.
Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti.

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