Quale senso ha credere in questa destra populista e sovranista.
In questo continuo grugnire di certa politica Italiana e non solo italiana ,io mi chiedo :in cosa è migliorato questo mondo?
Penso alla mia storia di ragazzo , uomo, oggi quasi anziano che ha amato sempre la politica e mi dico: questa nuova destra se volesse lasciare un segno, una via da percorrere, una visione di mondo e di futuro cosa scriverebbe su quel libro?
Di quante pagine sarebbe composto questo libro che dovrebbe spiegare le azioni ,i programmi di un nuovo progetto politico , come strutturarlo nel presente, come articolarlo nel futuro? E il mio pensiero va a Trump, considerato una figura di rilievo dalla destra mondiale, che non fa discorsi, non scrive libri ma esprime la sua politica solo con dei twitter. Penso a Johnson e Bolsonaro e mi chiedo: riuscirebbero a scrivere 20 pagine di futuro che siano venti pagine diverse tra loro, con un senso, nel rispetto delle istituzioni che governano e che abbiano l’ambizione di stimolare il pensiero, con un inzio , un progressivo svolgersi ed una fine, che aprano un varco nella nebbia malmostosa che avvolge il pensiero della destra nel mondo? Penso alla nostra Onorevole Giorgia Meloni e vado al suo discorso più noto ed infiammato: Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre.
Punto, nulla di più a parte altre parole legate a questo semplice dettato.
Quali sono le azioni politiche che la destra italiana ha potuto ammirare dal governo dell’On Salvini e quali sono quelle che ammira ora , come rappresentante e leader del più grande partito Italiano all’opposizione?
Suonare citofoni in diretta tv per sconfiggere la mafia della droga?
Rappresentare se stesso mentre mangia supplì e piadine a torso nudo o mentre ingaggia un siparietto con il figliolo su una moto d’acqua del ministero dell’interno?
Essere popolari è un naturale obiettivo di chi vuole essere rappresentante del popolo.
Ma esserlo attraverso il populismo ha come strategia quella di spostare l’asticella sempre e solo verso il basso.
Come se al popolo deve bastare e deve servire solo essere più limitato, più ridotto, con meno ambizioni se non quella di fare la voce grossa con i più deboli e con il solo desiderio di farsi guidare dall’uomo o la donna forte al comando.
Ridurre le aspirazioni, concentrarle in pochi obiettivi visibili, non concedere aperture alla mentalità progressista: sono alcuni degli assunti di Bannon, ormai superato teorico della destra sovranista mondiale.
Secondo lui ( e non solo lui) la rivoluzione si fa sfruttando l’ erosione delle possibilità di sviluppo personale generatasi nel mondo occidentale ( anche se non è così per tutti), inducendo il popolo ad immaginarsi costretto in un “cul de sac” , fatto percepire con forza e minacciato di continuo.
E lasciar credere che solo con una certa idea di forza secca e priva di scrupoli morali si possono risolvere problemi complessi ed articolati.
Non molto diverso da quanto abbozzato da Hitler nel Mein Kampf e poi praticato in pieno da Goebbles.
Tutto qui il progetto della destra sovranista nel mondo?
No, perché vanno aggiunte visioni economiche e sociali a cui sono utili politiche tese ad imbarcare debito e stenderlo almeno su mezzo secolo futuro quando, secondo queste mirabili visioni, gli attuali attori ed loro figli non ci saranno più o quasi e pure i nipoti saranno in là con gli anni. Quindi cavoli di chi verrà poi.
Il tutto sostenuto da elementi di forza ,come chiudersi ai mercati e rivolgersi principalmente alla propria casa e convincersi che questa scelta sia la via migliore per combattere i giganti.
Usando questo abile ragionamento: c’e’ una gara di combattimento in corso nel mondo?
Bene, noi non ci andiamo proprio così la gara non si farà e noi non avremo perso.
Ma in questo mondo poliedrico è solo sui commerci , sulle produzioni e sui servizi che la destra populista ed isolazionista( l’unica che esista, diciamolo) ha posizioni così retrive?
Ad esempio, qual è la visione di politica estera della destra esistente? E qui si fa grande l’inquietudine e resta solitaria ed imponente la totale mancanza di visione e l’indifferenza sostanziale ad un tema così importante, che è sempre stato decisivo ( come lo è anche oggi).
Così si passa da una marcata insofferenza verso il pianeta Europa Unita ad una per nulla sofferta ammirazione verso Putin ed i suoi metodi ,che però è inviso alla destra populista dei paesi di Visegrad, è osteggiato da Trump e Johnson, e chissà cosa da Bolsonaro. Cosa ne pensa questa destra del Medio Oriente, della Libia, cosa prevede di mettere in atto verso Honk Kong?
Quali relazioni sviluppare con la Cina e l’India?
E con il mondo Islamico scegliamo il corpo a corpo tout court ?
Si passa da cambi di rotta rivedibili di mese in mese, nulla di Importante e meno che mai coerente, visto che gli slogan prevedono esclusivamente un vuoto refrain : “prima gli Italiani “( come prima gli Americani , prima gli Olandesi e via seguendo)
Cosa prevede la destra populista italiana per il nostro Made In Italy?
Facile: siccome è il migliore del mondo vieni da noi e te lo venderemo.
L’esatto contrario di quello che dicono tutte le moderne strategie di marketing al tempo della globalizzazione: chi cede le proprie quote di mercato le troverà ben presto occupate da altri.
E qual è la prima grande azione politica? Abbassare le tasse.
Facendo quota cento e facendo più debito , che però, che non sono riforme che vanno nella direzione di una riduzione delle imposte , anzi la ostacolano del tutto.
Questa destra è lontana da tutto, comprese le questioni ambientali, considerate un notevole impiccio abbastanza detestabile.
Lasciando quindi campo aperto a questi temi che saranno centrali nelle politiche di tutto il pianeta.
Il pianeta ha tre grandi direzioni da percorrere e che sono il futuro prossimo dell’economia: terra, aria ed acqua.
E la destra che fa?
Se ne frega e lascia che di questo si occupi chi pensa di intervenire con politiche di chiusura, reazionarie e di blocco delle economie industriali.
Di chi predica la rapida decrescita , infelice e perniciosa. Di chi installa pericolosi paradigmi per cui esiste solo il ritorno ai “bei tempi che furon” sia nell’agricoltura, sia nelle filiere, sia nelle consorsiazioni e nel cooperativismo, organismi considerati alla stregua di congreghe malefiche di interessi di nebulosi “poteri forti”.
Questa destra priva di visione, di sostanza, di caratura e di personalità al punto di aver trasformato un personaggio da serie tv drammatica come Trump in un paladino di valori.
Valori che sono limitati allo sbandieramento di bibbie e vangeli, all’inviare bacioni provocatori e tristi, a promettere di risolvere i problemi per le vie spiccie.
Questa destra ha un diffuso scetticismo verso le scienze, ritenute troppo ambigue e non saettanti nelle loro proposizioni, nei loro obiettivi.
Preferisce un ritorno al fai da te, alle soluzioni improvvisate, spontanee ,come nel caso terribile del Covid in Lombardia.
Una destra che non parla mai di scuola, al massimo parla di aule in poca sicurezza.
Una destra che non parla di giustizia se non per dire che la magistratura fa politica, senza voler poi modificare davvero in meglio un servizio indispensabile al progresso, che funziona poco e male ed al massimo è visto come un maglio da usare contro i criminali, ma solo quelli in bella vista.
Ecco, penso questo e mi intristisco perché il mio anticomunismo non basta più per accettare un’ impoverimento di sostanza come questo. Il mio desiderio di essere attivo in politica mi chiede di orientarmi e per farlo faccio riferimento a quella che è la mia storia ed i miei insegnamenti.
Io non sono razzista e non lo sono mai stato.
Non posso cedere su questo punto, sarebbe come cedere tutto il mio vissuto a Mefistofele e non ci può essere nessun Dottor Faust che può riuscirci.
Io sono altruista, lo sono sempre stato e continuerò ad esserlo perché sono convinto che è la cosa giusta per me.
A me non piace tracciare le linee mettere i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra.
Non lo trovo interessante e neanche di un qualche valore.
Per cui intendo abbandonare definitivamente il mio sentirmi di destra per continuare a sentirmi come sono ed operare verso quello in cui credo ed in cui ho sempre creduto e praticato.
Non ha più alcun senso rimanere ancorati a certi ideali che sono per me diventati una specie di rottame al largo del mare.
E’ solo ciò che resta di un naufragio e, per me, rimanere aggrappato ad una zattera equivale a cercare salvezza con una zavorra che spinge verso il basso.
Basta , non serve navigare remando da solo nella direzione del sole.
Preferisco approdare e costruire una nuovo percorso dove realizzare cose nel rispetto del mio credo, del mio valore e della mia formazione, che mi porta in una direzione diversa.
Che mi impegna con onore