Regolare le modalita’ organizzative e retributive legate allo smart working per i dipendenti di Roma Capitale.
Roma, 14 mag. – Regolare le modalita’ organizzative e retributive legate allo smart working per i dipendenti di Roma Capitale. E’ questo l’obiettivo dell’accordo raggiunto tra l’Amministrazione capitolina e le organizzazioni sindacali della Funzione pubblica. L’intesa prevede l’erogazione dei buoni pasto, a partire dal 1 aprile, per tutti i lavoratori cui e’ stato disposto il mantenimento del consueto orario di lavoro anche in modalita’ da remoto. I buoni relativi alle settimane di marzo attraversate dall’emergenza Covid erano stati utilizzati per acquistare beni di prima necessita’ a beneficio delle fasce piu’ indigenti della popolazione cittadina. L’accordo prevede il mantenimento delle indennita’ di responsabilita’ e funzione proprie della qualifica professionale del dipendente, mentre le indennita’ relative alle condizioni di lavoro non vengono erogate perche’ connesse con la presenza fisica ufficio. Le somme non erogate saranno accantonate ed incrementeranno il fondo per il salario accessorio cosi’ da finanziare in futuro specifici istituti incentivanti. “Si tratta di un accordo che garantisce ai dipendenti il riconoscimento del salario accessorio anche in una fase in cui il lavoro viene organizzato prevalentemente da remoto. Roma Capitale si sta affermando come vero e proprio laboratorio all’avanguardia in Italia per quanto concerne lo smart working, sia a livello di produttivita’ dei servizi che riguardo la tutela e la valorizzazione delle competenze e delle professionalita'”, sottolinea l’assessore al Personale Antonio De Santis.
Nel complesso anche nelle prossime settimane lo smart working verra’ mantenuto come modalita’ di lavoro ordinaria, limitando la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attivita’ ritenute indifferibili che richiedono la necessaria presenza sul luogo di lavoro.
Cosi’ in un comunicato il Comune di Roma.