IL PUNTO = Fase 2: Italia attende 18 maggio, ecco cosa cambia
(AGI) – Roma, 13 mag. – Dovrebbero arrivare non prima di venerdi’ le disposizioni del governo per la nuova fase dell’emergenza sanitaria.
Protocolli di sicurezza, linee guida dell’Inail, le relazioni del comitato tecnico-scientifico e le proposte della task force diretta da Colao faranno da cornice ad un provvedimento che puntera’ a ‘responsabilizzare’ i cittadini, senza pero’ quei ‘paletti’ inseriti nell’ultimo
Dpcm. Con un’avvertenza: se si dovessero registrare nuovi
focolai si procedera’ a ‘lockdown selettivi’.
Due giorni fa dall’esecutivo e’ arrivato il via libera alle regioni per la riapertura delle attivita’.
A meno che i dati epidemiologici non dovessero portare ad un cambio di direzione da lunedi’ si potranno andare a trovare gli amici, ci si potra’ recare nelle seconde case, nei bar e nei ristoranti e non solo con i ‘congiunti’. L’autocertificazione dovrebbe servire solo per i ‘trasferimenti’ da regione a regione anche se dal primo giugno, dicono dal ministero della Salute, gli spostamenti probabilmente saranno consentiti (“Non perdiamo ancora tempo, bisogna correre”, il pressing di Renzi). Ad ogni modo resta il divieto assoluto di assembramenti.
Il premier Conte studiera’
il ‘dossier’ del dopo 17 maggio subito dopo l’approvazione del dl rilancio ora all’esame del Consiglio dei ministri.
Oggi intanto sono arrivate altre indicazioni.
Il 25 maggio – forse anche prima – potranno riaprire i centri sportivi e le palestre.
Regole anche per i parrucchieri: estensione degli orari di apertura, aree di attesa, necessari due 2 metri tra le postazioni, necessaria la prenotazione, obbligo di mascherina, grembiuli e asciugamani monouso e shampoo obbligatorio.
Per i centri estetici necessaria la sanificazione dopo ogni trattamento e cabine chiuse.
Da lunedi’ ok anche alle celebrazioni religiose, anche grazie al lavoro dell’esercito
intervenuto per sanificare le Chiese.
Da domani intanto
dovrebbero tornare nelle farmacie le mascherine da cinquanta centesimi.
Le regioni si stanno muovendo con ordinanze ad hoc (in Emilia Romagna al ristorante distanza di almeno un metro tra le persone sedute e niente buffet mentre gli aeroporti della Sardegna riapriranno ai voli privati) ma la tensione tra l’esecutivo e molti governatori si e’ abbassata.
Oggi, per esempio, hanno siglato la ‘pace’ il premier Conte e la governatrice della Calabria, Santelli.
Resta, pero’, il malessere di molti presidenti di regioni per le regole considerate poco chiare sulla stagione balneare e il turismo (per andare in spiaggia previste prenotazioni obbligatorie e ombrelloni a 5 metri di distanza).
Uscira’ dal lockdown il
commercio al dettaglio: per i negozi previsti orari scaglionati e rigidi sistemi di sicurezza.
E c’e’ attesa per la decisione
che verra’ presa sulla ripartenza del campionato di calcio.
La Lega di Serie A ha indicato la data del 13 giugno.
Da lunedi’ riprenderanno gli allenamenti collettivi ma per rivedere un gol di Ronaldo occorrera’ ancora aspettare.
Sara’ il premier Conte a decidere, dopo aver incontrato i vertici del calcio, se dare il via libera. I partiti spingono affinche’ il pallone torni a gonfiare la rete.
Il presidente del Consiglio potrebbe accogliere nei prossimi giorni la richiesta.
“Bisogna dare risposte a tutto il mondo dello sport”, la premessa del ministro Spadafora.
Con un inciso: “Si ripartira’ solo in condizioni di sicurezza”. (AGI)