Il valore della competenza.
Il capo politico del Mov5 stelle si dice contrario alla regolarizzazione degli immigrati occupati in agricoltura per farli uscire dalla clandestinità ed allo stesso tempo per garantire un lavoro corretto e necessario al buon funzionamento delle aziende agricole.
Allo stesso modo della destra più estrema ritiene che questi lavori, anche quello di assistente familiare e di altri ruoli che sembrano marginali nelle nostra società, debbano essere invece riservati ai possessori di nazionalità italiana o di aventi già regolare permesso di lavoro.
E pertanto propone e sostiene l’idea che coloro che sono percettori del reddito di cittadinanza debbano andare ad occupare questi ruoli, sia in campagna che nelle nostre case accanto ai nostri cari in età avanzata o in stato di necessità.
In pratica è la sconfessione che il reddito di cittadinanza è uno strumento che genera lavoro .
Come era logico prevedere il lavoro viene generato da politiche opportunamente mirate e non da azioni indirette e la prova è proprio nel fatto che, senza queste politiche, si darà uno sbocco lavorativo ai percettori di reddito di cittadinanza solo andando ad occupare lavori già svolti da altri.
Va considerato un altro aspetto, niente affatto secondario.
Non è vero che chiunque è in grado di fare qualunque ruolo. Non è vero che ogni uomo, ogni donna, sono simili ad automi adattabili a qualunque funzione.
Per raccogliere mele dagli alberi o cocomeri dal suolo bisogna saperlo fare ed essere in grado di farlo.
Per essere un assistente familiare bisogna formarsi.
Ed si ricorda bene che proprio il movimento5 stelle indicava inaccettabile( e lo è) che i nostri ragazzi laureati, diplomati, formati specificatamente, non fossero giustamente occupati ma erano affranti e sconsolati, spesso pure poveri al pari di chi aveva perso il lavoro per cui era formato e tutti costoro erano i destinatari del reddito di cittadinanza.
Oggi, secondo il capo politico del Mov5stelle, queste persone che percepiscono il reddito di cittadinanza sono quelle che debbono sostituire i braccianti immigrati irregolari.
Eppure gli occupati italiani in agricoltura sono il 3% degli occupati regolari ( ed è così da venti anni) e appare davvero improbabile che andranno ad implementare questa percentuale.
Il valore dalla competenza è invece un valore su cui puntare decisamente, se vogliamo sfruttare le nuove opportunità che si svilupperanno dopo questo infelice e difficile periodo di cambiamento.
Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acli Terra Latina.