CORONAVIRUS, PROCACCINI: “PROROGARE CONCESSIONI BALNEARI E REGOLE CHIARE PER RIAPERTURA. A RISCHIO MIGLIAIA DI IMPRESE”
“Gli operatori balneari devono essere messi nelle condizioni di lavorare e salvare la stagione che sta per iniziare ed avere un immediato sostegno economico per il mancato introito del periodo di fermo. Servono regole chiare per aprire le spiagge in massima sicurezza e la certezza della estensione delle concessioni fino al 2033. Il governo deve intervenire con la massima urgenza, a rischio ci sono circa 30mila imprese balneari quasi tutte a conduzione familiare”.
E’ quanto afferma il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, che aggiunge:
“Accanto alle norme tecniche per l’accesso in spiaggia in massima sicurezza, agli operatori balneari vanno date certezze sulla durata delle concessioni per consentire loro di fare i necessari investimenti. Occorre mettere i Comuni nelle condizioni di attuare l’estensione delle concessioni al 2033, già prevista per legge, e un deciso intervento sulla UE per escludere gli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein, che prevede gare d’appalto per le concessioni balneari. Una circostanza devastante per un Paese come Italia – continua Procaccini – in cui gli stabilimenti sono gestiti per circa l’85% da microimprese familiari che si vedrebbero costrette a scontrarsi con i grandi colossi del settore. L’Italia ha differito la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2020, poi prorogate fino al 2033, senza quindi assegnazione con gara pubblica, ma Bruxelles ha già fatto sapere di non accettare la proroga delle concessioni. Il governo deve intervenire al più presto sulla UE, è a rischio l’intero settore che per l’Italia ha la peculiarità di essere formato in massima parte da piccole aziende legate in maniera indissolubile al territorio, pezzi di storia e cultura del nostro Paese. Questo è il momento giusto per agire in Europa e sottrarre definitivamente il settore balneare allo stritolamento delle procedure burocratiche previste dalla direttiva Bolkestein. E’ questa l’Europa che non ci piace, quella della burocrazia cieca che non ha alcun rispetto per le peculiarità e le esigenze dei singoli territori, quella che io e tutti i rappresentanti di Fratelli d’Italia siano impegnati a cambiare”.