“Bisogna avere il pacco immerso dentro al secchio”

La musica è a buon diritto considerata una delle forme di arte più popolari.
Forse la più popolare da almeno 100 anni a questa parte.
Lo è diventata grazie alla possibilità di essere riprodotta e diffusa in audio.
L’avvento della radio ha avuto un ruolo fondamentale per la popolarità della musica, arte che in precedenza era conosciuta solo da chi la praticava e da chi poteva permettersi di ascoltarla in luoghi pubblici a pagamento.
Spesso era uso ,nelle masserie del sud come nelle terre poderali del nord , che l’impresario fondiario illuminato, intrattenesse rapporti di lavoro con compagnie di artisti, a volte molto semplici ed improvvisate, che durante le campagne di raccolta suonassero e cantassero qualcosa la sera nei cortili delle grandi case poderali dove i braccianti risiedevano.
Quella era la fruizione della musica da parte del popolo delle campagne, ovvero l’80 per cento dell’intera popolazione italiana.
Per lo più ballate popolari, ritmate con il tamburello al sud e accompagnate dalla fisarmonica al nord.
Ma anche arie della lirica più orecchiabili, Amami Alfredo, La donna è mobile o Quell’uom dal fiero aspetto.
Il teatro lirico era in città e ospitava notabili e personalità con il loro seguito, non era destinato alla massa del popolo.
Che nelle città poteva deliziarsi con artisti di strada che, per un pubblico pagante qualche monetina, si esibivano in canti e piccoli balli di pochi minuti.
L’ apparecchio radiofonico ed il disco con la musica riprodotta sono stati gli strumenti di una vera rivoluzione economica e culturale.
La musica in meno di un baleno è diventata popolarissima e chi la praticava, cantanti e musicisti, diventarono veri e propri miti capaci di incidere profondamente nel costume e nell’evoluzione della società mondiale.
I Beatles lo furono così tanto che la regina Elisabetta( sempre lei) si vide costretta a nominarli Baronetti del Regno, a causa dell’elevato impatto culturale e soprattutto economico avevano determinato nelle casse del tesoro Inglese grazie alla loro musica.
Negli USA artisti come Sam Cook, I Platters, James Brown, Louis Armstrong, Fitzgerald, la casa discografica Motown( L’elenco potrebbe non finire mai) tutti di colore e tutti destinati all’emarginazione, diventarono l’emblema del riscatto, dell’affrancamento e diedero una spinta definitiva alla causa degli afroamericani che stentava ad affermarsi.
La musica pop stava facendo più e meglio di quanto lo sport con Owens e Muhammad Alì non era riuscito a fare.
Da noi divennero popolari prima i cantanti classici come Rabagliati, Tajoli ,il Trio Lescano ma presto la pop music divenne così importante che, unici al mondo, inventammo il genere cinematografico detto “Musicarello” dove in mezzo ad un canovaccio sempliciotto e scontato buona parte del film era un pretesto per invogliare il pubblico ad acquistare i dischi delle canzoni che venivano cantate per suffragare la modesta storia.
Ho usato questa storia per raccontare una fortuna che ha impresso una svolta impressionante alla storia del mondo , che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Da questa orrenda pandemia, ne sono certo, usciranno grandi opportunità che i nostri giovani e giovanissimi sapranno cogliere e rilanciare.
Tutto dipenderà da noi: se glielo vogliamo concedere e se ne saremo lieti.

Agostino Mastrogiacomo Chef

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