CASO OSTETRICIA A TERRACINA, PROCACCINI:

“SPERO CHE LA ASL CI RIPENSI. POTENZIARE I SERVIZI SUL TERRITORIO, BASTA CON I TAGLI”

27 APRILE – “Più ambulatori aprono nelle città della nostra provincia e meglio è per tutti. Visto che una visita ginecologica o un pap test fatto per tempo, potrebbero evitare un ricovero ospedaliero. Proprio questa emergenza ci ha insegnato quanto sia stata sciagurata la scelta di ridurre l’offerta ospedaliera e sanitaria in generale. Ancora pensiamo che si debbano sopprimere i servizi medici, tagliando a più non posso, piuttosto che potenziarli su tutto il nostro territorio?”

E’ quanto afferma l’europarlamenetare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, già sindaco di Terracina, che interviene in merito alla questione dell’ambulatorio di ostetricia la cui apertura presso l’ospedale “Fiorini” di Terracina è stata programmata e annunciata dalla Asl di Latina ma mai realizzata.

“Spero ancora che la Asl ci ripensi. Basta con i tagli! Che vengano potenziati gli ospedali e che vengano riaperti quelli che sono stati chiusi! Che vengano assunti medici ed infermieri! Si può risparmiare su tutto il resto, ma non sulla sanità. La realtà ci ha dimostrato brutalmente come anche l’economia risenta pesantemente di una sanità ridotta al lumicino e ai sacrifici estremi dei medici che se ne fanno carico.

Nel caso specifico di Terracina, poi, si tratta di un ambulatorio non di un reparto ostetrico. Una realtà che aggiunge risorse sanitarie, senza sottrarle a nessuno. Tantomeno a Fondi che ha il suo ambulatorio perfettamente funzionante. Anche per questo mi è sembrata particolarmente inopportuna la dichiarazione di Forza Italia, che sostanzialmente auspica che tale servizio venga soppresso presso l’ospedale di Terracina.

Nello specifico si tratta di evitare a delle donne in gravidanza (appartenenti a un comprensorio territoriale con circa 100mila residenti) di doversi recare a Latina, Formia e Fondi per effettuare le necessarie visite ginecologiche. Ci troviamo all’interno di una emergenza sanitaria spaventosa, con tante difficoltà nello spostamento da un comune all’altro, oltre che con il rischio di contagiarsi e di contagiare i propri nascituri”.

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