La scuola al tempo del coronavirus. Di Maria Luisa Cavalcanti

Siamo stati colti di sorpresa. Chi si aspettava una situazione di emergenza causata da una pandemia? La società, le Istituzioni si sono dovute reinventare e trovare nuove soluzioni utilizzando la tecnologia…questo sconosciuto per molti di noi, non avvezzi ai dispositivi elettronici. In particolare il mondo della scuola, conosciuta come la depositaria delle relazioni sociali, intessuta di empatia ed emotività; ora si trova, in questo tempo, a “scontrarsi” con tutto quello che ha sempre creato distanza: la tecnologia, mezzo che divide e che si interpone tra le persone ma che ora più che mai unisce, seppur virtualmente, la società. Imparare ad interfacciarsi con un dispositivo elettronico il quale anestetizza l’emotività, ora rappresenta un elemento salvifico che ristabilisce nuovi ruoli, avvicina, ci ricorda i contorni dell’altro, ci permette di continuare a lavorare e conseguire gli obiettivi in modo diverso, inaspettato.

Oggi gli insegnanti si sono immersi in questa nuova “avventura” sperimentando, come lo ha definito qualche illustre autore, una “ pedagogia della vicinanza” poiché si occupa delle relazioni, dei rapporti con i bambini e con le famiglie e non “ didattica a distanza”. Non è solo trasmissione per via telematica delle nozioni, di informazioni, ma è coinvolgere attivamente le famiglie, trasmettendo quella passione educativa che aiuta ad avvicinarci agli alunni. Infatti, ci sono molte attività che vengono attuate grazie alla tecnologia, la quale presenta piattaforme di lavoro che offrono modalità diverse di interazione tra studenti e docenti.
Per quanto riguarda la scuola dell’ infanzia viene utilizzato whatsapp per telefonate, videochiamate e chat tra i docenti e il/la rappresentante di sezione. Le maestre inviano filmati, schede da poter stampare a casa per chi ne ha la possibilità, altrimenti si suggerisce una prassi più libera, secondo il materiale che si ha a disposizione a casa.
Il riscontro di ciò che viene svolto, viene documentato per mezzo di foto riguardo i lavori eseguiti dai bambini. Inoltre vengono utilizzati altri canali di comunicazione: skype, pagine facebook, canali youtube, google meet. Per gli altri ordini di scuola si utilizzano piattaforme che utilizzano al loro interno altri canali come zoom, padlet ecc.
Le proposte sono tante e le più variegate e permettono di raggiungere velocemente gli alunni accorciando così le distanze. Questo nuovo modo di fare didattica, crea una nuova forma di “creatività” di tipo tecnologico che avvicina i docenti agli alunni, anche utilizzando chat presenti all’interno delle piattaforme.
In questo nuovo scenario, riconosciamo l’impegno degli insegnanti che con fantasia, flessibilità e spirito di adattamento, attingono a quelle risorse individuali che permettono di reinventarsi in una nuova veste tecnologica, ispirandosi sempre a quelle idee montessoriane che guidano da sempre l’animo di chi aiuta a crescere e formare i futuri adulti.

Maria Luisa Cavalcanti
Docente e Pedagogista Clinico

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