DIDATTICA A DISTANZA, LE STORIE: Roma “Per i genitori un’occasione di consapevolezza del mondo scolastico”

Siamo in quattro e siamo tutti a casa: io e mio marito, nostra figlia di sei anni e nostro figlio di tre.
Le giornate sono piene e caotiche: il confine tra lavoro, famiglia, casa e tempo libero è temporaneamente abbattuto. E nelle giornate si cerca di infilare tutto, comprese le attività dei bimbi. Perché sono piccini ma anche per loro c’è la didattica a distanza.
Per il piccolo esiste un ambiente condiviso dove le insegnanti caricano filastrocche, storie, canzoni, attività da svolgere insieme, saluti per i bimbi, esperimenti, ricette…
Per la grande c’è il registro elettronico, il materiale didattico online, una chat cui partecipano anche le maestre per uno scambio immediato di informazioni e i primi tentativi di vera e propria didattica a distanza…e ovviamente i compiti da svolgere.
Certo i genitori devono farsi parte attiva, soprattutto se, come nel nostro caso, i bambini non sono autonomi nella gestione di tutte queste informazioni.
Ma devo dire che è anche un’occasione per essere più consapevoli del mondo “scolastico” dei figli. La comunicazione con gli insegnanti funziona: sono disponibili, presenti e tranquillizzanti. Comprendono le paure comuni a tanti genitori di non essere in grado di supportare correttamente i figli in questo periodo. Questa surreale situazione ha portato ad un accorciamento (purtroppo solo virtuale) delle distanze tra genitori e insegnanti, ad una interazione più “affettuosa” del solito e ad uno sfruttamento significativo dei mezzi di comunicazione a nostra disposizione.
La mia speranza è che questi mezzi siano a disposizione di tutte le famiglie e che comunque le scuole e gli insegnanti trovino il sistema per arrivare a tutti e non lasciare indietro nessuno.

Daniela Vasselli

Scuola-Coronavirus

(foto: ilfattoquotidiano.it)

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