LPN-Coronavirus, Di Berardino: Su cig in Lazio procedure semplificate
Roma, 5 mar. (LaPresse) – “L’accordo sottoscritto nella Regione Lazio per la Cassa Integrazione in deroga a norma dell’art. 22, del D.L. 18/20, ha visto l’adesione di oltre 30 Associazioni Datoriali nonché la partecipazione delle 5 Camere di Commercio del Lazio e delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Ci dispiace che i Consulenti del Lavoro non abbiano letto l’accordo tra le Parti: tutte, dopo ampio confronto, hanno condiviso l’accordo quadro che prevede tra l’altro celerità e semplicità nelle procedure anche attraverso una task-force dedicata a dare risposte veloci in questo particolare momento”. Cosi in una nota l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio, Claudio Di Berardino.
Web: http://agenzie.regione.lazio.it/nT/index.php?u=322&c=46795&t=20200323
“L’Accordo per l’accesso alla cassa in deroga prevede una procedura semplificata che consente all’azienda – o suo delegato- di inviare la domanda di concessione del trattamento utilizzando una piattaforma dedicata http://www.regione.lazio.it/cigs/web dalla quale è possibile scaricare un modulo da compilare che contiene tutti gli elementi alla base dell’informativa e dell’accordo ove richiesto. Infatti, diversamente da quanto sostenuto dai Consulenti del lavoro, l’accordo è richiesto solo per le aziende con più di cinque dipendenti e, proprio nell’ottica di riduzione dei tempi, è stato stabilito che la consultazione debba chiudersi entro 3 giorni (e non 5) al fine di andare incontro all’ esigenza di celerità dei lavoratori e delle imprese. Peccato che i Consulenti del Lavoro non si siano accorti neppure che l’accordo non è richiesto per le aziende con meno di 5 dipendenti, per le quali è sufficiente una informativa alle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Privo di fondamento e fuorviante è dunque il giudizio negativo dato alla concertazione svolta tra le Parti, perché l’Accordo non prevede alcuna subordinazione ad alcuno, se non alle regole, ai diritti e alla trasparenza”, spiega ancora. “Privo di fondamento è anche il riferimento all’esclusione dei datori di lavoro con meno di 5 dipendenti. Anzi, proprio il protagonismo delle piccole aziende al confronto avviato in questi ultimi giorni, ha contribuito a realizzare un accordo anche a salvaguardia dei loro lavoratori e delle loro imprese. Contrariamente a quanto sostenuto, l’Accordo raggiunto, non esclude nessuno dal campo di applicazione della cassa in deroga. L’accordo ben chiarisce – come ribadito dal D.L. CuraItalia- che i datori di lavoro che accedono ad altri strumenti come FIS, FBA o CIGO, non accedono alla Cassa in deroga. Al contempo, viene ribadito che, coloro che non accedono al FIS o ai Fondi di Solidarietà Bilaterale – e dunque non sono tenuti ad alcun versamento-, rientrano nel campo di applicazione della cassa in deroga. Ma vi è un altro aspetto che evidentemente non è stato compreso dai Consulenti: la Regione Lazio si è preoccupata di tutelare eventuali fattispecie che potrebbero rimanere fuori dalle tutele riconosciute dal legislatore, normando che, nell’ipotesi di incapienza dei fondi, i lavoratori possano avere tutela attraverso l’accesso alla cassa in deroga”, argomenta. “Tutte queste casistiche tengono conto di un unico obiettivo: includere tutti, nessuno escluso e tale risultato e il relativo merito dell’accordo – che salvaguardia concretamente gli interessi – non meritano di essere additati come peggior accordo. Restiamo pertanto sorpresi da questa modalità di comportamento dei Consulenti del Lavoro, posto che, quanto da loro riportato non corrisponde alla realtà di quanto deciso con l’Accordo sulla cassa in deroga. Sempre con lo stesso obiettivo di includere tutti, nell’interesse dei lavoratori e delle aziende della nostra regione, pur in assenza di una richiesta di incontro da parte dei Consulenti del Lavoro, siamo disponibili a qualsivoglia confronto sui temi da loro avanzati a mezzo stampa, al fine di consentire tutti i chiarimenti necessari a dare risposte ai nostri cittadini”, conclude Di Berardino.