Coronavirus: sindacati, ridurre a 12 ore orario negozi alimentari
(AGI) – Roma, 19 mar. – Ridurre il nastro orario di apertura di
tutte le attività commerciali e della ristorazione a 12 ore al
giorno e chiudere nella giornata di domenica tutti i punti
vendita, compresi quelli di generi alimentari. I sindacati di
categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con una nuova
nota unitaria trasmessa al presidente del Consiglio Conte,
rinnovano la richiesta al Governo di rimodulare gli orari di
apertura, richiesta già sollecitata all’esecutivo nei giorni
scorsi con due missive trasmesse il 13 e 15 marzo.
“A tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, molte imprese
del settore, raccogliendo evidentemente le ragioni da noi
sollevate – sottolineano le tre sigle nella nota congiunta –
stanno anticipando l’orario di chiusura serale e chiudono per
l’intera giornata la domenica; la Regione Lazio, a seguito
della mobilitazione promossa dalle organizzazioni sindacali
territoriali è intervenuta con propria ordinanza nello stesso
ambito riducendo le aperture”.
I sindacati sottolineano che “si sta determinando un quadro
di restrizioni maggiori di quelle previste dall’attuale Dpcm,
che, se pur nella direzione auspicata dalle scriventi, rischia
di avere un esito di non omogeneità e confusione nel settore.
Una situazione che, oltre a creare uno svantaggio per le
imprese più virtuose che tutelano i propri dipendenti,
potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che
invece rimarranno aperti, con evidenti problemi di possibile
contagio”. Nel ribadire che “l’istanza non deve essere
considerata esclusivamente come una volontà di produrre una
sospensione delle attività con conseguenti rischi per
l’approvvigionamento di generi alimentari ma al contrario
garantire la prosecuzione dell’attività di vendita rendendola
sostenibile” i sindacati ritengono necessaria “una indicazione
univoca ai consumatori regolamentando il nastro orario
settimanale dichiarando la chiusura domenicale di tutti gli
esercizi commerciali”. In assenza di risposte urgenti da parte
del Governo le organizzazioni sindacali non escludono azioni di
protesta spontanee a livello territoriale “finalizzate a
ottenere una tutela che non può essere demandata
all’iniziativa della singola impresa” piuttosto a un’azione
decisa del Governo. (AGI)