IL SIGNORE DEGLI ANELLI. UN CAPOLAVORO TOLKIENIANO.

John Ronald Reuel Tolkien
Il 3 gennaio del 1892 nasce un filologo, un glottoteta, un accademico e un linguista britannico. La sua storia ha radici antiche e descritte sulle più popolari riviste d’Inghilterra e in quelle di tutto il mondo. Nonostante siano passati anni dalla sua dipartita questo genio della scrittura ha segnato nei cuori e nelle immaginazioni di tutti un valore inestimabile tra i suoi racconti e tra le vicende che lui stesso, da protagonista, ha vissuto. Nel 1915 infatti, quando scoppiò la prima Guerra Mondiale, egli si arruolò come volontario nei Lancashire Fusiliers, il reggimento di fanteria dell’armata britannica. Durante i mesi passati in trincea però, egli ebbe un grave malanno che gli consentì il ritorno in patria.
Ma malgrado quell’evento sventurato e malgrado la guerra in corso gli era stato concesso una seconda possibilità, forse proprio per dimostrare al mondo intero e alle future generazioni quanto un colosso della letteratura come lui potesse dare attraverso i propri libri e attraverso i suoi insegnamenti ciò che tutt’oggi conosciamo e condividiamo tra social e librerie. E probabilmente è proprio grazie a lui che la nostra fantasia oggigiorno sia così ampliata. La sua opera pubblicata nel 1955 ne è la prova : Il Signore degli Anelli.
Un romanzo high fantasy epico che possiede più significati di quanto non sembri.
Dal libro ai fumetti, dai fumetti al gioco, dal gioco al film.
-La compagnia dell’Anello
-Le due Torri
-Il ritorno del Re
Nove ore totali di pellicola con migliaia di scenari differenti, con migliaia di stili e linguaggi unici e storie dei personaggi che lasciano un segno indelebile. Tutti sanno che il protagonista, Frodo Baggins, assieme a suo zio Bilbo Baggins, ne passano di tutti i colori fra parenti ed amici, sopratutto quando il grande tesoro di Sauron raccoglie l’attenzione dei Nove spettri oscuri, i Nazgul.
Vicende clamorose e ricche di suspense, combattimenti in pieno stile Tolkieniano e decine di razze differenti. Un capolavoro straordinario che ancora oggi, nonostante gli anni, è definito una delle migliori stesure al mondo. Eppure tra spade, archi e guerre, ci sono significati così simbolici che hanno la capacità di insegnare a chi legge il libro o si gode il film, qualcosa che potrebbe cambiare la propria vita. L’esempio probabilmente più affascinante è l’amicizia.
Frodo Baggins e Samwise Gamgee sono la dimostrazione più eclatante tra tutti : Nonostante tra i due alberghi il vigliacco ed orripilante Gollum, Sam compie di tutto per salvare la vita del suo amico anche quando quest’ultimo lo ritiene un traditore ed un villano. Nonostante la missione di portare l’anello al Monte Fato per distruggerlo non sia nei piani di Samwise Gamgee, questo, per amicizia che lega i due, si sacrifica per adoperarsi del peso di entrambi e per aiutare il suo migliore amico con il proprio sacrificio. Nella realtà questo sarebbe un significato da condividere in pieno, perché oggi l’amicizia può spezzarsi di punto in bianco anche per aver distrattamente fatto cadere il cellulare dell’altro sul pavimento.
Un altro e straordinario valore che la serie Tolkieniana ha voluto diffondere è l’Amore :
Aragorn e la bellissima figlia del Re Erlond, Arwen, donano grande importanza al sentimento reciproco, significato ampliato date le due razze differenti : Un umano ed un elfo.
Nonostante l’elfa sia immortale, ella per amor suo sacrifica sé stessa per avere una vita normale e quindi con anni contati per poter morire assieme al suo amato e futuro Re. Oggigiorno, purtroppo, il sacrificio reciproco per rendere felice l’altro o per sacrificare una parte di noi stessi con il risultato d’amare all’infinito, è quasi giunta al termine. Se un sentimento forte come quello dei personaggi dell’immaginario mondo di Arda fosse reale, probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore.
Un’altra accezione rivelata nel capolavoro di Tolkien, è la Guerra :
Molti esultano durante le scene in cui il vecchio stregone Gandalf fa la sua comparsa per aiutare l’esercito del Re Théoden, ma in quanti possono carpire le gesta di tutti?
Nonostante la morte abbia soffocato la vita di migliaia di umani, elfi e razze più deboli come gli Hobbit di Hobbiville, il trionfo è andato in favore della giustizia, del bene, dei riusciti :
Perché senza sacrificio non c’è vittoria.
Oggigiorno, purtroppo, molti dei giovani e meno giovani credono di poter arrivare al successo senza fare nulla, restando nelle proprie case a giocare con una console o con un pc e sperare di essere conosciuti o avere qualche carta importante fra le mani. Il sacrificio di doversi rimboccare le maniche molto spesso è più che sgradito per mancanza di voglia o per evitare delusioni che però possono portare al successo.
Si potrebbe andare avanti all’infinito per raccontare i significati di una stesura importante come “Il Signore degli Anelli”. Ma con questi brevi ed accentuati esempi si possono rivedere alcune cose sotto un’altra prospettiva che, come detto prima, potrebbero cambiarvi la vita.
Giulia Mariniello

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