CAPORALATO: COLDIRETTI, E' FUORILEGGE 1 PRODOTTO IMPORTATO SU 5. Non rispetta norme tutela salute o diritti dei lavoratori, da riso asiatico a nocciole turche.

Roma, 18 feb. (Adnkronos) – La piaga del caporalato deve essere
combattuta in Italia ma anche all’estero da dove arrivano molti dei
prodotti agroalimentari consumati in Italia, dal riso asiatico
all’ortofrutta sudamericana fino alle nocciole turche che fanno
concorrenza sleale, non solo sui prezzi, alle imprese italiane
impegnate a garantire la tutela del lavoro, del territorio e della
sicurezza alimentare. Quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato,
infatti, non rispetta le normative, vigenti nel nostro Paese, in
materia di tutela della salute e dell’ambiente o dei diritti dei
lavoratori, a partire da quelle sul caporalato.
E invece purtroppo arrivano spesso prodotti con agevolazioni anche
grazie agli accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea. E’
quanto stima la Coldiretti in occasione della presentazione del
progetto “Lavoro stagionale – dignità e legalità” a Roma dove è stata
apparecchiata la “tavola dello sfruttamento globale” che espone gli
alimenti più a rischio presenti sugli scaffali.
Le nocciole dalla Turchia, le cui importazioni sono cresciute del +19%
in valore nel 2019, arrivano da un Paese sul quale pende l’accusa di
sfruttamento del lavoro delle minoranze curde, ma il problema riguarda
anche i fiori dalla Colombia dove è stato denunciato lo sfruttamento
del lavoro femminile. Senza dimenticare paesi come il Myanmar, l’ex
Birmania, sotto accusa per la brutale pulizia etnica contro la
minoranza dei Rohingya e da dove nei primi sei mesi del 2019 gli
arrivi di riso sono aumentati del 50% nei primi dieci mesi rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno.

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(fonte foto: zerottonove.it

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