CAPORALATO: ARRIVA PROGETTO PER DIRITTI LAVORO STAGIONALE IMMIGRATI. Promosso da Coldiretti, Anci e Osservatorio Agromafie

Roma, 18 feb. (Adnkronos) – Contrastare il caporalato nel lavoro
stagionale in agricoltura. E’ lo scopo del progetto intitolato “Lavoro
stagionale – dignità e legalità”, presentato oggi a Roma nella sede
della Coldiretti dalla Fondazione “Osservatorio Agromafie”, il cui
comitato scientifico è presieduto da Gian Carlo Caselli, insieme a
Coldiretti rappresentata dal presidente Ettore Prandini e Anci, dal
presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco. La proposta,
coordinata da Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione,
mira ad affrontare in maniera concreta la situazione di grave
vulnerabilità e marginalità nella quale versa un segmento consistente
di cittadini stranieri oggi a rischio di grave
In questo caso, spiegano i promotori, si tratterebbe di
prevedere strumenti di emersione su base individuale, diversi dai
provvedimenti straordinari di regolarizzazione generalizzata
(cosiddette sanatorie), come ad esempio: regolarizzazione ad personam
temporanea e condizionata attraverso l’introduzione nel Tu
sull’immigrazione di un permesso di soggiorno per lavoro stagionale
per i migranti irregolari in agricoltura che consenta di avviare al
lavoro il migrante irregolare, individuato attraverso
l’intermediazione delle associazioni di categoria per il lavoro
stagionale e che accetti la condizione di ritorno al paese di origine
al termine del periodo massimo di lavoro (9 mesi) ma con la
possibilità di ottenere il visto di ingresso per successivi periodi
analoghi e anche per più annualità come la normativa attuale prevede.
E ancora, promuovere interventi atti a contrastare la presenza del
caporalato e volti a sostenere i lavoratori stagionali in varie sfere
(dal trasporto all’alloggio) da realizzarsi sotto la regia dell’ente
locale e con il supporto delle realtà del terzo settore. Tra gli
interventi realizzabili: l’accompagnamento all’inserimento abitativo
(temporaneo) per i lavoratori stagionali in agricoltura attraverso
l’accoglienza diffusa in appartamenti; lo sviluppo di progetti di
rigenerazione urbana, realizzando interventi innovativi di social
housing in cui i servizi abitativi divengono parte integrante delle
politiche sociali – complementarietà tra sicurezza, solidarietà,
coesione sociale e lavoro; pianificazione dei trasporti, orientamento
ai servizi e altro ancora.

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(fonte foto: fandangoeditore.it)

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