AGRO PONTINO ESEMPIO DI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO IL LAVORO. PARTE LA CANDIDATURA AL “PREMIO SACHAROV”

03 FEBBRAIO – Il tessuto imprenditoriale pontino, in particolare quello legato all’agroalimentare, costituisce un modello virtuoso di integrazione per migliaia di lavoratori stranieri, specie indiani e pakistani, che rappresentano un tassello essenziale di un settore in continua crescita fatto di aziende di eccellenza che esportano i loro prodotti in tutto il mondo.                                                                                                                    E’ quanto emerso nel corso del rapporto “Agro Pontino: un’impresa di lavoro e libertà. Tutti i numeri e le (vere) storie di un’integrazione riuscita”, presentato questa mattina nell’aula consiliare dell’amministrazione provinciale di Latina: un’inchiesta condotta nei mesi scorsi su questa realtà da cui è emerso un quadro di integrazione sociale e lavorativa dei braccianti agricoli della provincia. L’iniziativa, promossa dall’europarlamentare Nicola Procaccini, membro della Commissione Agricoltura di Bruxelles, ha portato alla raccolta di dati e considerazioni, corredati da un breve video che racconta questi aspetti di vita economica e sociale che sono uno straordinario valore aggiunto per l’intero territorio pontino ma che, troppo spesso, vengono sottaciuti per dare invece spazio ed eccessiva amplificazione soltanto a episodi di sfruttamento del lavoro nei campi.                                                                                                                        All’incontro, moderato dal direttore del quotidiano “Latina Editoriale Oggi”, Alessandro Panigutti, hanno partecipato anche: l’ambasciatrice dell’India in Italia, S.E. Reenat Sandhu; il presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina, Carlo Medici; i sindaci di Latina, Damiano Coletta e Terracina, Roberta Tintari; il vice sindaco di Cisterna, Vittorio Sambucci; il rappresentante della comunità indiana nel Lazio, Gurmukh Singh.    “Siamo di fronte ad uno degli esempi di integrazione più belli e importanti d’Europa, un’operazione culturale riuscita – ha detto Nicola Procaccini – I dati raccolti ma anche le testimonianze dirette dei lavoratori e degli stessi imprenditori, testimoniano come negli anni sia maturato un processo di integrazione che ha portato all’insediamento di diversi gruppi extracomunitari nella nostra provincia, una evoluzione che ha accompagnato la crescita stessa di decine di aziende L’obiettivo della nostra iniziativa è proprio quello di valorizzare questo processo di integrazione, far capire che un modello virtuoso di accoglienza può esistere. Una operazione verità perché risulta deleterio e non corretto demonizzare un intero settore, quello agricolo, rischiando gravi danni economici e occupazionali, accomunando tutte le imprese agricole a forme di sfruttamento della manodopera. Purtroppo questa realtà esiste, come quella odiosa del caporalato, ma va isolata e combattuta, un percorso che deve essere fatto, appunto, anche tramite la valorizzazione ed il sostegno alle realtà produttive virtuose e capaci di proporre forme di integrazione. Una operazione di straordinaria bellezza che arricchisce la nostra società e per evidenziare questo esempio di integrazione, un modello in cui non sia più consentita e applicata alcuna forma di sfruttamento,vogliamo proporre la candidatura dell’Agro Pontino al Premio Sakharov per la libertà di pensiero. E’ un riconoscimento dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievič Sacharov, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 allo scopo di premiare personalità od organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali”, ha concluso Procaccini.                                                                                                                            L’ambasciatrice indiana in Italia e San Marino, Reenat Sandhu, ha affermato:

“La comunità indiana presente in provincia di Latina è folta e ben integrata, qui siamo come a casa nostra. Questo è un importante messaggio di integrazione di cultura e tradizioni che coinvolge intere famiglie già alla seconda generazione. Il primo passo per risolvere i problemi di integrazione è affrontarli sapendo che ci sono esempi importanti come quelli del territorio di Latina. Questa è la giusta direzione”.                                              Per il presidente della Provincia, Carlo Medici, “la nostra storia è fatta di integrazione e non deve essere macchiata da casi di sfruttamento che vanno isolati e condannati. La Provincia è attiva in tal senso, in collaborazione con i territori e le istituzioni”.                    Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa, evidenziando come anche l’amministrazione comunale si sia fortemente attivata sul tema della integrazione.

Ecco alcuni dei dati presentati::

  • la provincia di Latina si posiziona al 4° posto nella classifica italiana tra le province italiane con la quota più alta (35%) di rapporti di lavoro attivati nel 2018 destinati a lavoratori stranieri, mentre è al secondo posto dopo Prato per quota di contratti di assunzione riservati alla forza lavoro Extra UE (25,6%);

  • In termini di unità assolute il settore agricolo evidenzia una forte dinamica di crescita a Latina, con 26,1 mila occupati nel comparto, +40,4% dal 2013 al 2019;

  • nella provincia di Latina il bilancio annuale riferito al 2017 vede 125 nuove imprese straniere in più dell’anno precedente, determinando le complessive 4.312 imprese non indigene (corrispondente al 7,41% del totale delle imprese); il trend ha un tasso di crescita del +1,44%. Di queste il comparto agricolo mantiene un trend di crescita stabile, con 9.713 imprese italiane totali e 368 imprese straniere, con 514 industrie agroalimentari;

  • il settore agricolo risulta avere maggiore appeal in alcune zone delle provincia, come Fondi, Terracina e Sabaudia che, appunto, si distinguono per la presenza significativa della comunità indiana, i cui flussi di ingresso sono strettamente correlati al comparto agricolo;

  • per quanto riguarda gli stranieri residenti nella nostra provincia, i dati mostrano un evidente trend di crescita legato a condizioni lavorative stabili. Si è passati dai 35.945 stranieri residenti nel 2013 (il 6,5% della popolazione residente) ai 54.633 del 2019 (il 9,5% della popolazione); di questi, oltre diecimila sono di nazionalità indiana, impiegati nella gran parte nel settore agroalimentare;

  • i prodotti pontini rappresentano il 40% delle esportazioni agroalimentari del Lazio e il 5% dell’export italiano di ortofrutta.

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