SANITÀ. NEL LAZIO ARRIVA ‘IL FACILITATORE DELLA PARTECIPAZIONE DEI PAZIENTI’ A RICOPRIRE RUOLO SARA’ TERESA PETRANGOLINI

(DIRE) Roma, 31 gen. – La centralità del paziente e’ oggi
finalmente realtà. Nasce per la prima volta in Italia, nella
Regione Lazio, la figura del Patient Advocacy Facilitator (PAF),
il Facilitatore della partecipazione dei pazienti in sanità, che
sara’ al fianco delle Associazioni dei Pazienti con l’obiettivo
di realizzare un dialogo efficace e costruttivo tra i bisogni
della comunità e le scelte dei decisori. Il ‘paziente al
centro’, ha rappresentato negli anni uno degli obiettivi
principali del nostro Servizio Sanitario Nazionale eppure i
pazienti, e i loro rappresentanti, hanno dovuto lottare molto per
trovare uno spazio che non fosse residuale nei processi
decisionali. Una battaglia decisiva, quindi, quella vinta nel
Lazio con l’approvazione della determina Dirigenziale (n. G14407
del 22/10/2019) che ne inserisce i rappresentanti- tra cui quelli
dei malati rari- in una cabina di regia presieduta dall’Assessore
regionale alla Sanità Alessio D’Amato, dal Direttore Generale
alla Sanità Renato Botti e da tutti i vari Dirigenti delle Macro
Aree della Sanità. All’interno di questa cabina di regia che
sara’ coordinata dal PAF, verranno strutturati “10 Gruppi di
Partecipazione Attiva”: le organizzazioni dei pazienti potranno
decidere liberamente a quale gruppo iscriversi secondo la loro
area di attivita’ prevalente. A ricoprire il ruolo di Patient
Advocacy Facilitator sara’ Teresa Petrangolini, direttore del
Patient Advocacy Lab di ALTEMS (PAL) – Esperto facilitatore della
partecipazione dei cittadini presso l’Assessorato sanità Regione
Lazio.
“Sono fiera e orgogliosa di annunciare un importante traguardo
raggiunto per la nostra sanità- racconta Teresa Petrangolini ad
Osservatorio Malattie Rare- e questo nuovo incarico e’ per me un
onore. La Regione Lazio ha attuato una scelta all’avanguardia nel
panorama italiano aprendo la costruzione di tutte le sue
politiche e programmi al dialogo permanente e strutturato con i
pazienti: non si tratterà di consultazioni una tantum ma di una
partecipazione stabile che permetterà ai rappresentanti di
entrare in contatto con tutti i livelli amministrativi”.

La prima riunione dei 10 Gruppi e’ stata
fissata per la fine di febbraio. “Non c’e’ ancora una data
precisa- spiega la dottoressa Petrangolini- ma la prima riunione
dei tavoli si farà per la fine del prossimo mese. Al momento
alcune associazioni si sono già iscritte, e altre mancano
all’appello. Stiamo richiamando quante più associazioni
possibile per spiegare l’opportunità e invitarle a compilare le
schede per l’iscrizione: tutti requisiti necessari perché il
processo sia davvero trasparente. Spero che per la meta’ di
febbraio ci siano molte iscrizioni perché chi parteciperà alla
prima riunione eleggerà i propri rappresentanti, anche se quelle
che aderiranno dopo verranno comunque integrate”.
C’e’ sempre tempo per iscriversi insomma, ma farlo nella prima
meta’ di febbraio rappresenta un’occasione in più per le
associazioni. Ai Gruppi di Partecipazione Attiva si possono
iscrivere le singole associazioni o le federazioni, purché
abbiano almeno una funzione o un progetto nel Lazio e un
coordinatore sul territorio, ma non devono necessariamente essere
associazioni a carattere regionale.
I 10 Gruppi di Partecipazione Attiva
1. malattie autoimmuni e reumatologiche
2. malattie rare
3. diabete e malattie metaboliche ed endocrinologiche
4. malattie cardiocircolatorie
5. malattie respiratorie
6. malattie oncologiche ed onco-ematologiche
7. malattie neurologiche e neurodegenerative
8. malattie renali croniche
9. malattie croniche trasmissibili
10. malattie psichiatriche, neuropsichiatriche infantili e
dipendenze patologiche

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(fonte foto: Vita.it)

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