Violenza sulla donna: violenza di genere

Dr. ssa Monica SansoniDr. ssa Alessia Micoli  

Gli studi sociali sulla violenza sulla donna risalgono al pensiero femminista, che portava alla luce le grandi aggressioni patite dalle donne.

La letteratura scientifica ha racchiuso nel termine “violenza di genere” tutte le forme di abuso inerenti la discriminazione relativa al sesso; il sessuologo John Money fu il primo ad utilizzare tale termine nel 1955; sono molteplici le violenze che vengono messe in atto, dalle umiliazioni, all’abuso sessuale, alle vessazioni, allo stalking fino ad arrivare ad atti estremi.

Le Nazioni Unite in occasione della Conferenza Mondiale sulla Violenza contro le Donne svolta a Vienna nel 1993, la definiscono in ogni atto relativo alla differenza di sesso che scaturisca o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata (Art. 1, Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Vienna, 1993).

Un’indagine Istat dell’anno 2015 afferma che sono circa sette milioni le donne che nel corso della vita hanno subìto una qualche forma di violenza fisica, sessuale o psicologica, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà e che le violenze più gravi sono messe in atto sia da partner attuali che da ex partner.

Ecco altri numeri di atrocità: Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Nonostante siamo nel 2020 si assiste sempre più a coppie violente, a ragazze che non riescono a ribellarsi, a donne che vengono sottomesse.

È un fenomeno che si sta dilagando e che deve essere contrastato in vari modi: uscendo dal silenzio, cercando un sostegno psicologico, affidarsi a strutture antiviolenza, allargando la cerchia delle amicizie e rivolgersi alle autorità giudiziarie. Tutto ciò aiuterà non solo le vittime ma riuscirà a prevenire altre violenze e soprattutto aiutare molte donne ad uscire da quel tunnel oscuro meglio conosciuto come “paura”.

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