Rivalutazioni delle pensioni a partire dal 1 gennaio 2020

La Segreteria F.a.p. – Acli di Latina porta a conoscenza dei propri iscritti che L’ INPS – con circolare 147/2019-  ha comunicato i nuovi valori di riferimento a partire dal 1 gennaio 2020 delle pensioni, a seguito dell’adeguamento alla variazione del costo della vita calcolato dall’ Istat. 

Infatti l’ Istat, ha certificato che  l’ incremento del tasso d’inflazione stimato per il 2020 è risultato pari allo  0.4%, mentre l’aumento provvisoriamente attribuito per le pensioni per l’anno 2019 è stato confermato nella misura dell’ 1,1% applicato; quindi non ci sarà nessun conguaglio in aumento o in diminuzione rispetto all’adeguamento effettuato e percepito nel 2019.

Pertanto il trattamento minimo pensionistico dal 1 gennaio passerà da €. 513.01 ad  €. 515.07 lordi mensili.

Ricordiamo come il 2019 doveva essere l’anno del ripristino del meccanismo di indicizzazione definito dalla legge 388/2000 basato su solo 3 aliquote di calcolo: 100% fino a 3 volte il TM; 90% oltre 3 e fino a 5 volte il TM  ed il 75% sulle pensioni superiori a 5 volte il TM, ma che il governo- giallo verde – allora in carica ha BLOCCATO, introducendo, con la legge di bilancio per il 2019 all’art.1 c.260, la revisione – meno favorevole – del meccanismo  di perequazione per il biennio 2019/2021, che l’ Inps ha fedelmente applicato.

Attenzione, però, quest’anno insieme alla Legge di Bilancio per il 2020 il nuovo Governo ha approvato una leggera modifica al meccanismo di perequazione, applicando anche al 2° scaglione da tre a 4 volte il TM l’aliquota piena del 100% per la perequazione della pensione a partire dal 1 gennaio 2020 e non già del 97% applicato nel 2019.

Poiché la circolare Inps è stata emanata prima della conclusione dell’iter della legge di bilancio e considerato la necessità di mettere in pagamento le pensioni entro la data del 3 gennaio l’istituto di previdenza Sociale ha provvisoriamente liquidato le nuove pensioni nel rispetto delle regole precedenti in vigore, e procederà solo successivamente al conguaglio (minimo) a favore delle persone interessate.

 Quindi – provvisoriamente – solo per le pensioni   fino a tre volte il minimo (1539.03) si avrà la rivalutazione piena al 100% (es.pensione lorda di 1250 +0.40%=€.1255),  mentre per le pensioni da tre a quattro volte il coefficiente di rivalutazione sarà – al momento – del 97% ossia più 0,388%(*); a seguire   per le pensioni da 4 a 5volte (2052.05) si scende al 77%, quindi più 0,308%(es.pensione ld 2250+0.77%=2267.33), per le pensioni dalle 5 alle 6 volte il minimo (2565.06) il coefficiente passa al 52% ossia più 0,2080% ancora sopra le sei fino alle 8 volte il TM la rivalutazione sarà solo del 47% cioè lo 0,188%, mentre per quelle tra le 8 e le 9 volte il TM la rivalutazione sarà del 45% quindi dello 0,180%, ed infine oltre le 9 volte il TM scende al 40% ovvero lo 0,160 di rivalutazione.                        

Da dire che anche l’importo della rendita assistenziale (ex assegno sociale) corrisposta agli ultra 65.enni – introdotta dalla L.335/95 – da 457,99 €. passa a 459,83 €. al mese, mentre la “pensione sociale”  ancora in essere al 31/12/95 per i titolari della stessa, l’assegno si attesta su  €. 378,95 al mese.

Chiaramente non possiamo che ribadire il nostro sconcerto rispetto alla scarsa attenzione che la classe politica pone sulla  pesante situazione economica in cui versano i pensionati e le persone anziane, poiché – con l’attuale obsoleto meccanismo di perequazione –  è la categoria che in assoluto è stata penalizzata nell’ultimo decennio; non solo occorre ripristinare il meccanismo precedente alla Fornero, con i necessari interventi di adeguamento, ma soprattutto occorre  ripensare completamente il vecchio meccanismo di “rivalutazione” con un dispositivo più funzionale alle reali condizioni della categoria, che – tenuto conto dei maggiori bisogni di cure e di assistenza – possa incidere concretamente sulla rivalutazione del proprio reddito utilizzando nuovi criteri di adeguamento – in termini di agevolazioni, detrazioni e deduzioni fiscali, in grado di soddisfare le reali esigenze socio-familiari delle persone anziane e dei pensionati.

Riteniamo che l’imminente congresso delle Acli, sia la “vetrina” ottimale per portare le nostre rivendicazioni, per far sentire la nostra voce  ai vari livelli, e conseguire – tramite l’organizzazione Acli – quei risultati che da anni stiamo rivendicando.

* Quindi provvisoriamente il 2° scagione da 3 a 4 volte il TM, es: 1850 si troverà un adeguamento (97%) = ad €. 1857.18 successivamente si vedrà aggiornata la quota ad €.1857.40, pochi decimali(22).   

Il Segretario FAP – Donato Romagnuolo

Acli Il Vice Segretario -Franco Assaiante

franco

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