Smog: Arpa Lazio, stop traffico per limitare danni non risolvere

(AGI) – Roma, 15 gen. – “Il blocco del traffico e’ un
intervento emergenziale che viene preso per cercare di non far
peggiorare la situazione sotto il profilo del contenimento e
non puo’ essere certo considerato come uno strumento che e’ in
grado di rimuovere lo smog in maniera permanente”. Per Marco
Lupo, direttore generale di Arpa Lazio le misure che sono state
adottate dal Comune di Roma e che prevedono il divieto di
circolazione per alcune categorie di veicoli (in particolare
per tutti i diesel) sono misure tampone che hanno come
obiettivo quello di provare a mitigare l’emergenza in atto. ”
Con questi interventi – ha spiegato ad AGI – “si cerca di
contenere una situazione che già da diversi giorni in stato di
crisi, come dimostrano i dati delle centraline che rilevano la
concentrazione di polveri sottili nell’aria che in alcuni casi
segnano sforamenti da 10-11 giorni consecutivi”.
“In queste situazione – ha spiegato – si mettono in atto
una serie di misure incrementali che vanno a colpire in maniera
selettiva alcune delle principali fonti di inquinamento. Si
tratta di una vero e proprio protocollo che tiene conto anche
del tipo di veicoli circolanti e delle direttive imposte dal
Ministero dell’Ambiente e anche dall’Unione Europea”.

In particolare ha destato molta polemica a Roma il fatto che il blocco fosse principalmente rivolto a tutte le auto diesel, anche quelle Euro 6 di
ultimissima generazione, rispetto a veicoli a benzina anche
Euro 4 o Euro 5. “A Roma il traffico veicolare incide per il 60
per cento sull’inquinamento in città. In altre aree del Lazio,
come per esempio nella Valle del Sacco, la causa principale
dell’inquinamento e’ legata al riscaldamento. Roma, sotto
questo profilo ha poi delle caratteristiche peculiari:
circolano 620 vetture ogni mille abitanti, un numero
elevatissimo anche rispetto alle altre città italiane. Di
queste il 50 per cento e’ diesel e tra tutte le auto diesel
circolanti a Roma il 60 per cento e’ costituito da veicolo di
tipo Euro 4 o Euro 5”.
Se i diesel dei privati debbono restare a casa a lungo le
strade della capitale rimangono gli autobus diesel dell’Atac e
del Cotral. In molti hanno ravvisato una contraddizione. “Non
possiamo confrontare i dati di emissione di un autobus e
confrontarli con quello di una singola vettura. Piuttosto – ha
detto Lupo – dovremmo calcolare quante persone vengono
trasportate dagli autobus e quante auto sono state sottratte al
traffico. Questo non vuol dire che non dobbiamo pensare di
avere autobus nuovi e con un minor impatto ambientale in
circolazione. Ma in questo caso si tratta di interventi di
carattere strutturale che dovrebbero essere adottati
indipendentemente dall’emergenza in atto”.

Traffico_Pineta_Sacchetti_K9A8960.jpg
(fonte foto: muoversiaroma.it)

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