Parlare del bullismo.

Dr. ssa Alessia Micoli

Psicologa Criminologa

Il fenomeno del bullismo ancora è una tematica molto silenziosa, nonostante è un fenomeno che dilaga nelle scuole.

È molto importante parlare di questo fenomeno, ai bambini. perché sapere cos’è il bullismo aiuta a comprenderne a pieno le varie sfaccettature e le caratteristiche per riconoscerlo e fronteggiarlo al meglio, laddove non sia stato possibile riuscire a prevenirlo

Si parla di bullismo quando qualcuno fa il prepotente o cerca di fare del male ad altri in diversi modi, sia con le azioni sia con le parole, sia con le botte, con le spinte, con i calci che con gli insulti, con parolacce, con offese.

Gli effetti su un minore possono essere molteplici: mal di testa, mal di stomaco, agitazione, rabbia, isolamento, tensione generalizzata, sudorazione eccessiva, aggressività verso i genitori, poca concentrazione, rifiuto per la scuola.

È importante far sapere al minore vittima che si può far fronte a questo problema in svariati modi: se si sente solo deve cercare nuovi amici, deve ignorare i vari insulti che riceve, bisogna riuscire a capire qual è il momento migliore per poter andare via, non si deve sentire costretto a fare quello che non vuole, non deve avere paura di raccontare quello che sta accadendo e cosa più importante è parlare con i propri genitori.

Tutto ciò è valido anche per il bambino che è spettatore di violenze su un altro bambino, poiché chi guarda e non riesce ad intervenire subisce, anche lui, una violenza.

La strategia migliore per poter riuscire a combattere il bullismo è certamente la prevenzione, ad esempio promuovendo un clima culturale e sociale che tenda a scoraggiare sul nascere determinati agiti e comportamenti arroganti, prepotenti e prevaricatori.

Fondamentale è mantenere sempre nella memoria che il minore apprende dal proprio ambiente di vita, quindi è importante l’esempio che l’adulto fornisce in questa tenera età.

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