1989-2019/Giovanni Di Giorgi : Storie del Muro
Berlino, estate 1992
Mi trovo difronte Checkpoint Charlie con Massimo e Carlo, viaggio di laurea un interrail in Autobianchi Y10, Latina-Salisburgo-Praga-Berlino-Copenhagen-Amsterdam-Parigi-Latina. Siamo arrivati a Berlino attraversando il confine cecoslovacco e proseguendo nei territori della ex Repubblica Democratica Tedesca. Alloggiamo in un albergo in perfetto stile soviet modernism e qui abbiamo fatto amicizia con Karl, Marita, Katarina, Thomas gente del Muro.
Berlino, estate 1961
I genitori di Karl assistono increduli alla costruzione del Muro, al presidio armato della linea di confine e fanno una scelta dolorosa, comune a tante famiglie, il papà di Karl va ad ovest e il resto della famiglia resta ad est.
Berlino, estate 1992
Karl ci mostra orgoglioso una foto con sua sorella abbracciati sul Muro che cade.
Berlino, estate 1970
Marita sogna di essere una groupie dei Doors e di fare sesso con Jim Morrison, sogna il rock, i jeans, la cultura hippie, i dischi in vinile ovviamente tutto proibito dal governo di Ulbricht.
Berlino, novembre 1989
Marita prende per mano il suo ragazzo corre attraverso i varchi del Muro verso la stazione dei treni destinazione Parigi, cimitero del Pere-Lachaise.
Berlino, primavera 1985
Thomas è una giovane promessa della Dinamo Berlino e futuro nazionale della D.D.R., ma lui sogna il Bayern Monaco, alzare la Coppa dei Campioni, la libertà.
Berlino, estate 1992
Thomas mi dona la sua nuova maglia, rossa con la scritta Commodore, è quella del Bayern Monaco che custodisco ancora oggi gelosamente nella mia collezione di maglie da calcio.
Berlino, inverno 1981
Il papà di Katarina ha oltrepassato il Muro, era in compagnia di suo cugino che è rimasto sullʼasfalto di Berlino Est crivellato di colpi.
Berlino, 9 novembre 1989
Katarina. Al di là del muro un uomo in ginocchio con le braccia aperte era mio padre.
Sono stato tante altre volte a Berlino, città che amo, ma quel clima di libertà, di fratellanza, di voglia di raccontare, di essere tutti figli della stessa Europa non lʼho più respirato.
Giovanni Di Giorgi – già Sindaco di Latina