1989-2019 / Paolo Carraro: “Noi che scordiamo muri e fiori”

Già 30 anni so’ passati.
Nun se scorda quer momento,
tutti quanti pronti e eccitati
de vedé crollá er cemento.

Se diceva “oltre cortina”,
quer confine misto e infamante.
In realtà è sempre latrina,
separá paesi e gente.

C’è sembrata LA vittoria
senza spazio e senza tempo.
Dai bastardi senza gloria,
alla speranza der rinascimento.

Tanta gente lì affollata,
nella splendida Berlino,
ogni tivvú era collegata,
ogni studente e cittadino.

Ma da sempre er monno è strano
e nun impara la lezione.
L’odio è sempre un vizio umano …
che si inghiotte la ragione.

Nun è tempo più de muri,
nun è tempo de confini,
Oggi è il tempo dei colori,
e di tornare noi bambini.

Ritrovare quell’ardore
che faceva tutti uguali.
Riconoscer quell’odore
per distinguere i maiali.

Pe’ 30 anni sei durato,
n’antri 30 pe’ sparí.
Ma er pianeta è abituato,
giù due lacrime e a dormí.

(Paolo Carraro, CISL nazionale)

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(Paolo Carraro, Cisl nazionale)

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