1989-2019/ Gianni Palumbo: commento storico sociale della caduta del muro di Berlino

Quello che pochi dicono e di cui non c’è narrazione è che con la caduta del muro di Berlino l’avvenimento storico principale del 9 novembre 1989 è stato aver posto fine solo allora alla seconda guerra militare mondiale. Questa, cioè la guerra 1945-1989, dopo la sconfitta militare dell’Idealismo velleitario e antiumano del nazismo ha sancito nel 1989 la vittoria del liberismo economico e di conseguenza la sconfitta della visione comunista sovietica. La II guerra mondiale dal 1945 al 1989 è proseguita con altre armi.
Il trionfante liberismo economico, pratica illiberale ed amorale dell’economia, ha messo ad oggi nelle mani di neanche una decina di finanzieri, ciechi come algoritmi, la quasi totalità della Potenza economica e quindi politica del mondo. Questo va detto e spiegato a trent’anni dalla caduta del muro. Come va detto che questa lettura della fine della guerra mondiale non intende certo salvare il comunismo anch’esso illiberale ed incapace di uscire dalla dittatura verso lo stato di diritto e paritario. La tardiva visione umanista di Gorbaciov nulla ha potuto. Anzi la povertà è tornata a crescere, la schiavitù è un florido commercio ed il proletariato in questo modo è stato votato alla subalternità permanente in quella metamorfosi che ha trasformato l’ uomo da persona a consumatore. Le religioni, va detto, e segnatamente quella cristiana ma non da sola, hanno dato, inaspettatamente dal punto di vista storico, dignità all’aspettativa sociale, ambientale, segnatamente pacifica, non violenta ed umanista di uomini e donne. Vedremo cosa ci consegnerà il futuro.

Gianni Palumbo- Presidente dell’Associazione Oltre il Pregiudizio

IMG-20190812-WA0044

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *