TUTELA PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI, PROCACCINI: ”ESTENDERE L’ACCORDO CON LA CINA AD ALTRE ECCELLENZE. MA L’EUROPA FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE SULLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI IN CINA”

BRUXELLES 6 NOVEMBRE – “L’accordo in fase di definizione con la Cina per proteggere dalle contraffazioni alcuni prodotti dell’agroalimentare italiano, deve rappresentare solo un punto di partenza per la salvaguardia di un patrimonio economico e culturale fondamentale per la nostra nazione e per l’Europa intera. Tra questi prodotti figurano in elenco 26 alimenti italiani: formaggi (dal parmigiano al pecorino, dal gorgonzola alla mozzarella di bufala); salumi (prosciutto di Parma, San Daniele, ecc.), e alcuni tra i migliori vini nostrani (dal Chianti al Barolo, dal Barbaresco al Montepulciano. Non basta – dichiara l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, in merito alla missione in corso da parte del Commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan in Cina – Chiederò al Commissario UE di estendere tale accordo ad altri prodotti italiani dell’agroalimentare, la cui qualità ed eccellenza è riconosciuta e certificata”.
Ma Procaccini incalza Hogan anche sulla tutela dei diritti umani in Cina:
“Va bene l’aspetto commerciale, ma la politica estera economica e la politica estera non possono viaggiare su binari separati. È necessario che l’Europa si faccia sentire e prenda una posizione netta rispetto alle palesi violazioni dei diritti civili in Cina, come accade in particolare in Tibet e a Hong Kong, in cui la dissidenza è duramente repressa e le minoranze religiose non sono tutelate.
Anche il nostro ministro degli Esteri Di Maio si è ben guardato dal formulare una qualunque dichiarazione di condanna di ciò che sta accadendo in Cina. Questo atteggiamento così pavido dimostra disumanità sul piano etico e miopia sul piano politico. Perché è anche grazie alla repressione dei diritti civili che la Cina può invadere il mercato europeo e globale con prodotti in vendita a prezzi più competitivi di tutti i suoi concorrenti. Italia e Unione Europea, purtroppo, marciano con lo stesso passo sulla Via della Seta”, conclude Procaccini

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(fonte foto: https: imagelinenetwork.com)

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