UNA MASTERCLASS TARGATA ONAV PER INCORONARE IL VITIGNO “NERO BUONO” DI CORI   

Un trionfo del gusto e una delizia per il palato ma anche la definitiva consacrazione per un vigneto autoctono che ha ancora molto da offrire. Il vitigno “Nero Buono” è stato il vero mattatore di una straordinaria serata di degustazione promossa dall’ONAV di Latina, l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino, che ha avuto l’intelligenza e la grande lungimiranza di accendere i riflettori, anzi i sensi di tanti ospiti convenuti al Garden Hotel di Latina, con tanto di incoronazione finale:
“Il vitigno “Nero Buono” e il suo territorio hanno tutte le caratteristiche per ottenere il riconoscimento della DOCG, “Denominazione di Origine Controllata e Garantita”. Ad affermarlo, nel corso della serata, è stato il Presidente nazionale ONAV, Vito Intini, presente alla degustazione, che ha aggiunto:
“Crediamo nei vitigni autoctoni e il vitigno del “Nero Buono” è un esempio di un territorio che si sta muovendo in ambito agricolo. Nostro obiettivo è promuovere il territorio insieme ai suoi prodotti”.
E non poteva essere altrimenti, considerato che nel corso del gustoso meeting, coordinato e ben gestito dal delegato provinciale ONAV Sezione di Latina, Paolo Bianchi, e gli altri Consiglieri della Sezione, sono stati ben dieci i vini presentati da alcune tra le più importanti cantine di Cori e del territorio circostante, patria del “Nero Buono”. Da “Marco Carpineti” a “Cincinnato”, da “Pietra Pinta” a “Donato Giangirolami”, i vini presentati hanno testimoniato, al naso e al palato, che il “Nero Buono” non regala mai vini banali e ne sono state presentate le varie caratteristiche e tecniche di affinamento. Una vera e propria “masterclass”, su un vitigno rosso caratterizzato da un grappolo serrato e delicato che da circa 30 anni è stato riscoperto e valorizzato dagli enologi delle cantine del nostro territorio da cui spesso viene lavorato in purezza, abbandonando così per sempre l’utilizzo come vitigno da taglio.
Il vino prodotto da questo vitigno autoctono, vinificato in purezza, possiede caratteristiche organolettiche ben precise: è di colore rosso rubino, più o meno intenso, e al palato è caldo, intenso, vinoso. Le caratteristiche principali colturali del vitigno sono un maturazione media o tardiva e una produttività non elevata.
E’ stato quasi un esame di maturità, quindi, per un vitigno che può ancora regalare molto e collocarsi in una scala di valore alta nel panorama dei grandi “rossi” italiani.
Sono stati gli stessi produttori a descrivere i grandi sforzi messi in campo negli ultimi anni per migliorare la qualità dei loro vini, un lavoro che sta portando a eccellenti risultai, come dimostrato anche negli approfondimenti effettuati nel corso della masterclass targata ONAV. Vini di grande sostanza, quelli assaggiati, di ottima qualità ma soprattutto con elevati margini di miglioramento che fanno prevedere per l’immediato futuro davvero delle “ottime annate”.   L’evento si è svolto anche con la partnership di “SLOW FOOD” Latina, che ha proposto abbinamenti dei vini con prodotti tipici locali dell’azienda “Le Bontà” di Fabrizio Nardi, nella fattispecie prosciutto cotto al vino bianco, filetto e candele al “nero buono”.
Si è trattato di uno dei tanti appuntamenti promossi dall’ONAV sul territorio, e certamente uno tra i più riusciti, come ha spiegato Paolo Bianchi, descrivendo le attività dell’organizzazione che consente ai soci non solo di diventare “assaggiatore” di vino ed essere iscritto al relativo albo nazionale, ma anche un continuo aggiornamento professionale attraverso una intensa attività organizzata e ben ramificata su tutto il territorio nazionale. Il prossimo corso provinciale per assaggiatore di vino sta per partire, 14 lezioni che iniziano il 18 novembre e terminano il 23 marzo 2020.

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