ANSA/ Zingaretti tiene unito Pd, Renzi fa en plein “E’ svolta per cambiare Italia”; nodo rapporti locali con M5s

(di Giovanni Innamorati)
(ANSA) – ROMA, 4 SET – L’enfasi con cui Nicola Zingaretti
saluta la nascita del governo Conte 2, e’ ben comprensibile: il
segretario del Pd e’ riuscito infatti a condurre unito il partito
in uno dei passaggi più complessi degli ultimi anni, rafforzando
anzi il rapporto con Matteo Renzi con cui si e’ più volte sentito
nei giorni della crisi. L’aver riservato ben tre ministri alla
minoranza interna, con tre figure vicinissime all’ex premier,
garantisce che l’intero partito sosterrà il nuovo governo ed
apre una fase di “pax” interna essenziale per Zingaretti, che
vuole anche lavorare a un riorientamento del partito nella
societa’. Anche perché, come non nasconde Andrea Orlando, “le
difficolta'” che porterà l’alleanza con M5s incombono.
“Bene questa svolta, ora e’ tempo di cambiare l’Italia”, ha
dichiarato Zingaretti con inusitato slancio rispetto alla sua
consueta sobrietà di parole. “Abbiamo fermato Salvini e il solo
annuncio di questa fase – ha aggiunto – sta facendo tornare
l’Italia protagonista in Europa”: fatto testimoniato – secondo
il segretario -dal “calo incredibile dello spread” che
“significa soldi in più nelle tasche degli italiani”.
Certo, Zingaretti ha dovuto cedere sul nome del premier, poi
sul vicepremier e sul sottosegretario alla presidenza, ma quello
che porta a casa e’ più importante: viene superato lo schema del
governo precedente, del “contratto”, e viene condiviso con M5s
“un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il
Governo e’ di forte cambiamento anche generazionale”. E nel
programma ci sono tutti i punti voluti dal Pd, a partire dal
taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti (altro che flat
tax). Servirà “una nuova maggioranza non litigiosa ma plurale,
unita per il bene dell’Italia”.
“Siamo stati uniti e responsabili” insiste Zingaretti, e a
conforto di ciò arrivano gli auguri di Renzi: “buon lavoro al
nuovo governo. Facciamo tutti il tifo per l’Italia”. Un plauso
giunge anche da altri “renziani” come Ettore Rosato e Andrea
Marcucci: quest’ultimo, che in passato ha polemizzato con
Zingaretti, oggi lo ringrazia, insieme “a tutti i dirigenti del
Pd, fino all’ultimo militante”: “tutti insieme abbiamo prodotto
un grande risultato”. Un idem-sentire che non si registrava
dagli esordi, ai tempi di Veltroni. Rimane solitaria la voce di
Carlo Calenda, che definisce “incomprensibile” il matrimonio tra
Dem e M5s.
In diversi, da Rosato a Vinicio Peluffo, da Graziano Delrio
ad Alberto Losacco, parlano di “una nuova fase”, tutta da
costruire ma con molte opportunità per il Pd. La scommessa non
facile e’ “costituzionalizzare” un movimento populista come M5s:
“Non mi nascondo le difficoltà e le contraddizioni. Dipenderà da
tutti noi saperle affrontare e superare” ha detto Andrea
Orlando. Per esempio come comportarsi con la Giunta Raggi? Il Pd
romano mette in chiaro che non cambierà nulla. Ma sempre a
livello locale ci sono anche opportunità per le imminenti
elezioni regionali in Umbria e Calabria, come diversi esponenti
Dem umbri (Valter Verini) e calabresi (Ernesto Magorno)
sottolineano, riferendosi a un possibile accordo con M5s anche
in sede regionale. (ANSA).

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(fonte foto: huffingtonpost)

 

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