Verso il 20 agosto: la sostituzione di Salvini intullianizzato

Cerchiamo su Lazio Sociale di raccontarvi i retroscena, i confronti e le mediazioni di una situazione politica che sta scomponendo il quadro della maggioranza.
Ieri i rappresentanti più importanti dei grillini si sono incontrati in riunione nella villa toscana del loro leader, il comico genovese Beppe Grillo. Hanno pubblicamente sancito che Salvini non è più un interlocutore perché è inaffidabile, ma hanno lanciato un messaggio di apprezzamento al gruppo parlamentare della Lega e alla rappresentanza di Governo che esprimono. Un osservatore attento potrebbe leggere così il messaggio grillino:Salvini è inaffidabile, sostituitelo con Maroni, Zaia, Capone o Giorgetti e faremo un nuovo Governo.
Nella Lega, effettivamente, in molti ci stanno pensando, bisogna vedere se avessero forza e coraggio ora, sicuramente tra qualche mese.
Tanti esponenti della Lega nelle cene di questa settimana di ferragosto, tra Terracina e  Jesolo, ne parlano e sono esterrefatti dalla insicurezza con la quale il “Capitano” stia affrontando la situazione. In molti ripetono che si è fatto sfuggire la situazione di mano.
Altri dicono che il suocero Verdini l’abbia giocato e che stia rapidamente percorrendo le orme di Fini con la Tulliani; basti vedere la foto bucolica da lui diffusa.
In casa Forza Italia la situazione potrebbe prendere una doppia strada, da un lato la volontà di cercare una alleanza con i leghisti per un ritorno al voto, così da prendere collegi nel maggioritario, mentre un secondo percorso lo stanno esplorando Gianni Letta e Tajani. Questo secondo sentiero inizia dalla proposta di Prodi di fare una maggioranza “Ursula” , cioè una alleanza che riproponga il voto di fiducia alla presidente della Commissione Europea. In questo quadro Forza Italia ambirebbe a rappresentare realmente il PPE in Italia, guadagnando una prospettiva futura per rappresentare il centro con presente di Governo.
Anche Letta e Tajani, così come Brunetta, ricordano a Berlusconi che Salvini è inaffidabile.
Un mese fa Putin è venuto in Italia e in un pomeriggio ha incontrato il Papa, Mattarella e Berlusconi.
Poi è scoppiato il caso Metropol.
Putin e Berlusconi qualcosa si saranno detti.
Una Forza Italia che si sgancia da Salvini a livello nazionale scomporrebbe il quadro delle alleanze anche alle prossime elezioni regionali.
A Salvini non conviene rompere dove attualmente governano insieme, perché i suoi non lo seguirebbero.
Torna il tessitore Gianni Letta per un Berlusconi che potrebbe ridare una motivazione alla sua storia politica.
Nel Partito Democratico bisogna attendere che si consumi il dibattito parlamentare e provare a governare con i nuovi alleati. Sono tutti convinti. Passare da opposizione confusa a maggioranza decisa in una settimana è una prospettiva insperata.
Il PD, poi, così rimarrebbe unito e non avrebbe mai avuto tale prospettiva se non fosse caratterizzato proprio dal dualismo interno.
In questo caso una risorsa.
Fratelli d’Italia?
Giorgia Meloni e Rampelli avevano il sogno di andare al Governo accanto al prode Salvini, ora hanno una strada sola, se non si votasse, che Salvini dopo questa storia fosse sfiduciato dai suoi per raccogliere il voto sovranista e fare una robusta opposizione.

Franca Parola

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(Fonte Foto: open)

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