Pd ed Europa, confronto alla festa democratica

Si è tenuta una tavola rotonda nell’ambito della festa provinciale del Partito democratico a Latina dal tema quanto mai attuale e che ha stimolato l’attenzione di un pubblico attento “Unità politica dell’Europa: la sfida per il futuro del nostro continente “. Gli interventi di apertura sono stati del segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli, che ha presentato l’iniziativa, e del consigliere regionale PD Salvatore La Penna. Ospite della serata l’onorevole Roberto Gualtieri, confermato parlamentare europeo nelle file del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici e presidente della Commissione problemi economici e monetari dello stesso parlamento. Il dibattito è stato animato da Mario Leone segretario regionale del Movimento Federalista Europeo. Tanti gli argomenti affrontati che hanno stimolato una riflessione preziosa sulle vicende “europee” che hanno molti risvolti sul piano politico e sociale per le sorti del nostro paese.
L’elezione di Ursula vor der Leyen a capo della Commissione europea da parte del Consiglio europeo dei 28 capi di stato e di governo è stata una sorpresa. Rispetto al metodo dello spitzenkandidat, introdotto per la prima volta per le elezioni del 2014, col quale è stato previsto che ogni lista europea candidata al parlamento si presentasse con un proprio candidato alla presidenza della commissione europea, dopo questa tornata elettorale nessuno dei candidati dei due gruppi maggiori ha visto la meglio. “E’ vero – ha spiegato Gualtieri -, né Timmermans, candidato da noi socialisti europei, né Weber, candidato dell’altro partito di maggioranza relativa il Partito popolare, sono stati presi in considerazione dal consiglio europeo. Questo ha rappresentato una novità rispetto al 2014 quando Juncker è stato eletto in quanto espressione del partito col maggior numero di voti relativi.” Cosa è accaduto? “Il PD all’interno del gruppo dei socialisti europei ha svolto un ruolo fondamentale. Non abbiamo accettato scelte al ribasso né abbiamo ceduto sul programma. La designazione della vor der Leyen ha avviato un dibattito parlamentare forte e impegnativo, mettendo la stessa vor der Leyen nella necessità di trovare una maggioranza all’interno del parlamento europeo”. La fiducia quindi andava conquistata sul terreno, cercando una maggioranza in Parlamento. “Le elezioni europee hanno espresso una netta maggioranza di forze europeiste (80%) e questo è ha rappresentato un discrimine fondamentale nella valutazione del programma della neo presidente della commissione”. Ursula vor der Leyen non ha avuto un compito facile. Come sono andate realmente le cose? “Abbiamo proposto come PD – continua Gualtieri – l’inserimento di una maggiore flessibilità, anche se all’interno dello stesso Patto di stabilità e crescita. Bisogna effettuare investimenti e riforme, assicurarci che possano essere realizzati. Inoltre, abbiamo chiesto e ottenuto l’inserimento nel programma della vor der Leyen di un Piano europeo di riassicurazione dei sussidi di disoccupazione così da sostenere le nostre economie e i nostri cittadini in periodi di shock esterni. Parliamo di assicurazioni sulla disoccupazione a livello nazionale, ma in Europa è necessario un piano di riassicurazione per questi forti shock esterni. Il suo discorso è stato fortemente europeista e caratterizzato da temi forti come la lotta ai cambiamenti climatici e l’iniziativa legislativa per il Parlamento. Inoltre, ha chiuso nettamente a destra e ai populisti. Ha negato l’incontro chiesto dalla Lega di Salvini e dal Fronte Nazionale di Le Pen.” Quindi all’interno del gruppo dei Socialisti europei il PD ha concesso la fiducia, una volta accolte le indicazioni. La Lega ha votato contro (insieme al Gruppo dei nazionalisti di cui fa parte la Le Pen) mentre il Movimento 5 Stelle (non iscritto ad alcun gruppo) ha votato a favore. “La spaccatura all’interno della delegazione italiana di governo al parlamento europeo – ha aggiunto l’onorevole Gualtieri – dimostra ancora una volta l’irrilevanza dell’Italia in Europa. Ma questo atteggiamento risponde alla inconsistenza del peso che in questo momento abbiamo, a causa delle vicissitudini interne, a livello europeo. Oggi si mostrano due atteggiamenti, un governo italiano in Europa che esegue ciò che alla fine viene deciso, e un governo gialloverde contro l’Europa dannoso per gli interessi nazionali”. L’auspicio è che questa Europa possa finalmente andare verso una maggiore integrazione e “sarà fondamentale – ha concluso Gualtieri – sostenere la Conferenza per il futuro dell’Europa, proposto dalla von der Leyen, che, come federalista, mi sento anche personalmente di sostenere per migliorare l’assetto istituzionale dell’Unione europea. L’elezione di David Sassoli del PD a Presidente del Parlamento Europeo e della popolare Von der Leyen a Presidente della Commissione Europea, prima donna a ricoprire questa carica, rappresentano un segnale forte. Due convinti europeisti che lavoreranno al perseguimento dell’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa ”.
Claudio Moscardelli
Segretario Provinciale PD
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(fonte foto: LatinaToday)

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