La distrazione di massa.

La distrazione di massa.

Il caso della ragazza Olandese , Noe, deceduta a seguito di volontaria scelta di deprivazione da cibo ed acqua  è emblematico.
Premesso che non è un caso ma una persona, una giovane ragazza , una vita umana, che in modo drammatico ha tolto a se stessa la possibilità di vivere , allo stesso tempo ha scosso le coscienze in tutt’ Europa.
E’ una vicenda che da storia intima e personale è diventata continentale anche per volontà, in qualche modo, della stessa Noe che ha reso pubblico ogni momento della sua dolorosissima esperienza personale.
A mio modo di vedere gli aspetti su cui riflettere sono soprattutto due.
Il primo attiene alla decisione personale di togliersi la vita. Non debbo spiegare quale è la mia posizione al riguardo ma cercare di mettermi nella posizione di chi vede e vive la propria vita in modo costantemente doloroso.
Partire dal presupposto che chi vive una condizione di perenne angoscia di vita ha bisogno solo di qualcuno che gli sia costantemente vicino e che una continua immissione di energia e di positività attraverso il dialogo, l’aiuto psicologico anche con il ricorso ai farmaci inducenti , la stimolazione all’attività fisica e sociale potranno risolvere la sua patologia è errato.
O almeno è insufficiente.
Bisogna prendere coscienza che per qualcuno la vita è dolore e sofferenza, atroce sofferenza.
Non penso ad una vita “di sofferenza”, che è una cosa diversa. Ma ad una vita “in sofferenza”, sofferenza sempre.
Sono due situazioni molto diverse tra loro, pur avendo lo stesso comun divisore.
Una vita “in sofferenza” rende impossibile il suo svolgimento mentre una vita “di sofferenza” rende difficile il suo svolgimento.
Ma il secondo aspetto, quello che ha colto la mia attenzione, è il fatto di come una notizia falsa ( e che notizia) abbia circolato in Europa e nel mondo così, liberamente e senza nessuna verifica da parte di che la immette nei circuiti di diffusione mediatica.
Organi di stampa, associazioni, enti religiosi , enti  laici e semplici cittadini.
In un baleno tutti ( decine di migliaia) si sono affannati a “condividere e far girare”, magari indignandosi solennemente, un abile fake che raccontava di una eutanasia  assistita disposta( e validata da medici) mentre è stato un caso di suicidio. Forse suicidio assistito, ma suicidio.
Ecco, invito tutti ( complottisti per primi) a fare una riflessione dopo essersi fatti una domanda:
secondo voi ci sarebbe qualcuno che fiuterebbe l’idea di sfruttare un potenziale così enorme con scopi molto discutibili?
Anzi la metto giù cosi: secondo voi c’e’ qualcuno che sfrutta questa potente leva per scopi molto indegni e assai pericolosi?

Agostino Mastrogiacomo.

mastrogiacomo

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